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ETTA JUNGLE pubblica il suo primo EP “AUTORITRATTO”

È disponibile da venerdì 6 giugno, “AUTORITRATTO”, il primo EP di Etta Jungle, fuori per BFM Music / Warner Music Italy. Sei brani come sei ferite aperte, sei confessioni: “Autoritratto” scava tra le pieghe dell’identità, della periferia, dell’amore e delle origini.

Un lavoro intenso, che nasce come un rito intimo e diventa subito qualcosa di universale. Sei tracce che scorrono come pagine di diario e che raccontano l’amore che graffia, le promesse tradite, l’abbandono, la fuga, ma anche il bisogno di ritornare alle radici e a se stessi, tornare a casa. 
Casa intesa anche come terra, sangue e memoria. Come racconta Etta Jungle: “È la vibrazione del Corno d’Africa. È il racconto di una casa lontana dove bellezza e dolore si mischiano alla terra rossa, restituendo una fotografia che ti impedisce di dimenticare le tue radici”.

È questa la voce che attraversa “Africa”, la focus track dell’EP, un canto viscerale sull’identità, l’appartenenza, l’impossibilità di dimenticare da dove vieni anche quando tutto intorno ti spinge a farlo.

La stessa potenza evocativa torna in “Mandorlamara”, in cui la scrittura si fa tagliente e simbolica. “Tutte le mandorle selvatiche sono amare e tossiche per via di un composto, l’amigdalina, che con l’ingestione rilascia cianuro”, spiega l’artista, “come certi amori che, a piccole dosi, ti avvelenano.”

In “Mosche”, Etta mette in scena le presenze fastidiose e persistenti lasciate da una promessa spezzata: quei fantasmi che infestano le stanze della mente come mosche di settembre, insistenti e sgradite.

N.I.D. (Notte in Down)” è dedicata a quelle scelte fatte per istinto, per disperazione, per fame di vita: perdersi per non pensare, anche se non si è pronti davvero.

Absentia” racconta, invece, il lasciarsi andare di fronte a un abbandono: non più resistere, ma scivolare giù, goccia dopo goccia.

Chiude il cerchio la title track, “Autoritratto”: un flusso di coscienza brutale e sincero, un momento di resa in cui lo specchio non viene più evitato.

L’EP è frutto di un lavoro collettivo e sentito, nato dall’incontro con la producer Cristiana Della Vecchia, la bassista e producer Martina Bertini, insieme a Lorenzo D’Anella, Roberto Atzori e Kostaki.

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