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JVLIA debutta con “VAGO”

C’è qualcosa di sacro nei silenzi che precedono una voce. E in “VAGO”, primo singolo ufficiale di JVLIA quella voce arriva sottile e necessaria, come una fenditura nella superficie liscia dell’apparenza. Un debutto che non chiede il permesso: entra piano, ma lascia il segno.

Romana d’adozione, calabrese d’origine, JVLIA affonda la penna in una malinconia lucida, esistenziale, figlia di un tempo che ci vuole sempre in marcia. “VAGO” è il ritratto sonoro di una generazione che cammina senza mappa, disillusa ma mai del tutto arresa. “Per ogni passo avanti, altri tre passi falsi”: la sua scrittura è essenziale, precisa, lirica senza eccessi. E in quella semplicità si annida una potenza rara.

“Qui chi si ferma è perduto, e chi si perde resta indietro”: la canzone si aggrappa a questo paradosso come a una corda tesa tra l’ansia e la speranza. Ma è proprio nel fermarsi che l’artista trova la chiave: “Fermarmi è stato il mio salto nel vuoto”, afferma, e in quel vuoto costruisce una nuova partenza.

Il suono di JVLIA è in divenire, come l’identità che racconta: acustico e digitale, intimo e aperto, sempre fedele all’emozione. Non c’è artificio, né quelle inflessioni compiaciute che vestono le canzoni come maschere: qui ogni nota respira verità. “VAGO” non è solo l’inizio di un percorso musicale: è una dichiarazione esistenziale, il primo battito di un cuore che, finalmente, ha smesso di rincorrere per iniziare a sentire.

JVLIA, all’anagrafe Giulia de Gregorio, è un’artista romana classe 1994, nata a Paola (CS). Fin da bambina coltiva una passione viscerale per la musica, nutrendosi di ascolti che spaziano dal punk-rock al pop, dal soul all’elettronica. A soli 16 anni muove i primi passi con una band, scrivendo e cantando in inglese: un’esperienza fondativa che plasma il suo primo approccio al suono e alla scrittura.

Col tempo, il rigore spigoloso del punk cede il passo a una ricerca più ampia e consapevole. “Ho attraversato la fine di tante cose, e nel momento in cui pensavo di aver perso tutto, ho cominciato a ritrovare me stessa. Questo è un nuovo inizio”, racconta. Ed è proprio da quel vuoto che nasce la voce autentica di JVLIA, una voce che oggi si affida all’italiano per raccontarsi senza filtri, con intimità e coraggio.

Scrive e canta sia in inglese che in italiano, esplorando le molteplici sfumature della propria identità artistica. Nei suoi live, si presenta con essenzialità: sola, chitarra alla mano, lasciando che voce e silenzio dialoghino in maniera sincera con chi ascolta.

I suoi testi sono attraversati da temi universali: smarrimento, cambiamento, desiderio di rinascita. Una malinconia luminosa, mai sterile, che si mescola a una speranza costante. JVLIA non si lascia rinchiudere in un genere, ma si affida alle emozioni come unico faro creativo. Il suo suono è vivo, mutevole, in bilico tra l’acustico e l’elettronico, tra il pop e la parola nuda. Questo progetto rappresenta per lei non solo un debutto, ma una vera e propria rinascita artistica: un cammino in divenire, tracciato passo dopo passo.

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