“La vita va vissuta lontano dal paese: si profitta e si gode e poi, quando si torna, come me a quarant’anni, si trova tutto nuovo.Le Langhe non si perdono” è un passaggio fondamentale di “Lavorare Stanca” di Cesare Pavese, Opera che ha ispirato il cantautore Igor Nogarotto.
“Sono cresciuto come Pavese sulle colline delle Langhe, ho respirato lo stesso humus e la stessa dedizione al lavoro, poi mi sono trasferito nella metropoli (Roma), ma quando torno nella mia terra natìa, è ogni volta una vacanza, scompaiono nostalgia e senso di solitudine“ ci spiega Igor che conclude: “La campagna mi riporta alla radice della semplicità, dei valori veri, del sacrificio che nobilita, mostrandomi quanto la formalitàcittadina sia meccanica e limitante”.
Il brano è estratto dall’album “La voce del Servo” e ci racconta, oggi, la condizione del Servo: a ogni brano è abbinata una parola chiave che costituisce lo step di crescita del Servo che in un percorso sonoro motivazionale, canzone dopo canzone, nonostante parta da una situazione svantaggiosa, viene motivato ad acquisire consapevolezza di sé e dei suoi obiettivi e attraversando “depressione, utopia, rivoluzione, estasi, ipocondria, frustrazione, preghiera, speranza” trova il suo riscatto sociale.
“Il primo giorno d’autunno del 1981 mia Madre mi fece ascoltare la cassetta ‘La voce del padrone’ del Maestro e da allora la Musica è la mia linfa, la mia Compagna, il mio rifugio. Spero con il mio disco di dare una scossa emotiva a chi è in letargo stimolativo così come Battiato ha fatto con me.”