Tra urgenza ed imprevedibilità, nel corso degli anni GRÓA hanno esplorato territori sonori unici. Nate a Reykjavik durante l’adolescenza, la band è composta dalle sorelle Karólína e Hrafnhildur, Einars Maríudóttir e dall’amica d’infanzia Fríða Björg Pétursdóttir.
In arrivo il 6 giugno su etichetta One Little Independent Records, ‘Drop P’ è un disco chiassoso, caotico e sentito, che cattura perfettamente l’ethos e lo spirito do it yourself della band, da sempre radicato nel divertimento, nella creatività e nel fare musica con gli amici.
GRÓA sono state inoltre tra le fondatrici del collettivo artistico egualitario Post-dreifing. Formatosi alla fine del 2017, i Post-dreifing si concentrano sulla creazione di una piattaforma che permetta ai giovani musicisti ed artisti di sostenersi a vicenda, collaborando musicalmente ed organizzando eventi. L’omonimo album di debutto arriva nel 2018, seguito da ‘I Glimmerheimi’ nel 2019 e da ‘What I Like To Do’ nel 2021.
Nel corso degli anni GRÓA hanno collaborato con numerosi artisti islandesi e sono state nominate ai Grapevine Music Awards tra i loro ‘ones to watch’.
GRÓA sono diventate note per i loro dinamici spettacoli dal vivo, esibendosi in festival come Iceland Airwaves, Pohoda e G! Festival, aprendo concerti per artisti come Wilco, Pussy Riot e Bjork. Le loro performance sono state elogiate per la loro energia collettiva e per la qualità dell’improvvisazione, con un approccio profondamente radicato nella sperimentazione e nel desiderio di sfidare le convenzioni. Karò si è persino avventurata nell’inventare e costruire i propri strumenti, riflettendo l’impegno della band per l’innovazione. “L’unica regola che seguiamo è che non esiste un modo sbagliato di creare” afferma.
La sconfinata curiosità di GRÓA ha spinto ogni loro pubblicazione verso territori sonori unici.
‘Drop P’ è stato scritto in parte a Reykjavik e in parte in una casa a 40 minuti da Akureyri, dove il trio si è isolato per due settimane per scrivere, sperimentare e stare insieme. “E’ stato un mix di entusiasmo ed imprevedibilità, le decisioni che abbiamo preso erano diverse rispetto a quando suonavamo dal vivo. La calma, il tempo e l’isolamento hanno aiutato.”
Questa dinamica tra sconvolgimento e pace, spontaneità e precisione è il cuore dell’album.
“Lavorando a stretto contatto durante il processo di scrittura, ogni dettaglio è diventato parte di noi. Il centro del disco si trova nella collaborazione e nella cerchia di amici -> creatività -> musica -> amici -> creatività -> musica e così via…”
E’ in questa armonia creativa che l’album trova la sua voce assurda ma sicura, dando vita alla parola ‘snouge’, un termine di fantasia ed una forza guida. “Drop P è snouge, una sensazione di fluidità artistica e uno stato d’animo che accoglie l’insolito” afferma il trio.
Il disco inizia con la poesia funk esuberata ma sorprendentemente filosofica di ‘birdshit’, un numero comico spontaneo sul karma e sui modo inaspettati in cui la natura può renderci umili. “Due anni fa stavamo passeggiando per New York, era una giornata di sole ed eravamo di ottimo umore. Improvvisamente un uccello ha defecato una grossa cacca verde sul berretto di Hrafnhildur che, tra sentimenti contrastanti, ha iniziato a cantare quello che è poi diventato il ritornello del brano. Abbiamo pensato che fosse giusto perché da giovani mangiavamo molto pollo. Defecare è stata la vendetta dell’uccello.”
Il doppio singolo ‘ugh – beauty tips’ cattura l’estrema intensità del trio: ‘ugh’ nasce dalla versione live di ‘Grannypants’ brano tratto dal precedente album, ‘What I Like To Do’. La band sovrappone quanti strumenti possibile per creare l’esagerata cacofonia di rumore che caratterizza la traccia: 8 flauti dolci, 8 chitarre, 4 pianoforti, tromba, sassofoni, campane e glockenspiel. ‘beauty tips’ vede invece la partecipazione dei Blanco Teta, la band rock sperimentale di Buenos Aires.
La minaccia post-punk ‘screwdriver’ parla di quando si perdono le chiavi e si ha bisogno di un cacciavite per entrare in casa. ‘cranberry’ trasforma invece una discussione sull’urina e sui presunti benefici per la salute del succo di mirtillo rosso. ‘eldingar i prag’ racconta un surreale viaggio notturno in auto dalla Slovacchia a Praga attraverso un temporale, con rane, gatti, serpenti, un lupo ed un uomo con la pistola.
Oltre all’idiosincrasia, GRÓA lascia spazio anche alla quiete, con brani come ‘allt sem er gott er gott’, una canzone sul riposo, o ‘drekk ekki kekki’, un’ode al sedersi nelle pozzanghere e al lasciarsi andare.
In chiusura, ‘Kim’, la prima traccia scritta per l’album, esplora la frustrazione, la rabbia e la disperazione.