“Il mondo esausto” e’ il titolo del primo album del gruppo TEODICEA che si compone di tre elementi: Enrico Filippi, Giacomo Putrino e Jacopo Morandi.
Il progetto, da un’idea iniziale di Enrico Filippi trova forma con l’ingresso di Jacopo Morandi al basso e di Giacomo Putrino alla batteria e percussioni con i quali ha potuto dare vita ad una serie di nuove idee musicali lasciate in sospeso dopo l’esperienza con gli Aliante.
L’album “Il mondo esausto”, come suggerisce il titolo, è la visione del gruppo del mondo contemporaneo che tende a regalare, privare e fagocitare emozioni all’essere umano rendendo quest’ultimo comunque afflitto dalla sensazione di impotenza di fronte all’impossibilità di poter realizzare nella realtà ciò che la mente concepisce o desidera.
Quello che caratterizza i brani è un respiro cinematografico. Una serie di “colonne sonore” per ogni frangente di una giornata tipo al giorno d’oggi. Non importa in che ordine si ascolti il disco, ognuno di noi dal momento in cui si sveglia a quello in cui si addormenta toccherà in maniera del tutto personale l’emozione e la sensazione che ogni traccia suggerisce; frenesia, delicatezza, frustrazione, rassegnazione, speranza, gioia. L’ascoltatore è accompagnato in questo vortice emozionale che nessuno può negare di vivere di volta in volta.
La teodicea è una branca della filosofia che studia il rapporto tra la giustizia di Dio e la presenza nel mondo del male.
Il termine “teodicea” fu coniato dal filosofo tedesco Gottfried Wilhelm von Leibniz il quale utilizza il termine “teodicea” come significato generale per indicare la dottrina sulla “giustificazione di Dio per il male presente nel creato”. Nella sua opera, Leibniz attribuisce il male del mondo alla libertà offerta da Dio alle sue creature, dimostrando, a suo dire, come la prescienza divina sia conciliabile con la libertà umana.