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Veramentebravo torna con “Confusione”

Dopo l’esordio nel 2021 con l’EP “Crescere”, Veramentebravo è pronto a pubblicare il ventuno febbraio la sua seconda prova sulla media distanza intitolata, emblematicamente, “Confusione“. Anticipata dai tre singoli, “Aria”, “Istinto” e “Antartide”, la nuova release del giovane artista umbro è un’opera introspettiva in cui la musica diviene un mezzo per orientarsi nel mondo e scavare a fondo nelle proprie insicurezze.

Il moderno cantautorato post-indie di Veramentebravo, infatti, assomiglia ad una catartica seduta di psicoterapia. Le relazioni passate, l’inquietudine di chi è oppresso dalla provincia e l’uso di sostanze per evadere dalla realtà sono solo alcuni dei temi sui quali l’artista classe ‘03 riflette nei sei piccoli gioielli pop dalle sfumature punk.

“Registrare l’EP è stato come ricostruire un’immagine contorta di un periodo confuso” – Veramentebravo

A livello sonoro la catchiness malinconica di brani come “Occhi” viene esacerbata dall’aggressività delle chitarre elettriche, come accade in “Aria”, mentre tutte le sei composizioni sono impreziosite ora da sfumature sintetiche e ora da incalzanti groove di batteria. Le più grandi ispirazioni del ventunenne, infatti, sono il cantautorato italiano di Lucio Battisti, il periodo sperimentale dei Beatles ad altezza Revolver e dei Broadcast, oltre al vaporoso cloud rap di Yung Lean.

Per quanto Veramentebravo abbia fatto delle proprie insicurezze il motore creativo del disco non è l’unico ad aver contribuito a dargli vita. La produzione delle strumentali, infatti, è stata affidata ad Alessandro Cari, mentre il mix e master rispettivamente a GIUMO e Zollo.

Confusione è un EP di passaggio, un album che fotografa l’innegabile talento di un ragazzo alla ricerca del proprio posto nel mondo, tra crescita personale, instabilità emotiva e conflitto interiore.

Filippo, in arte Veramentebravo, è un giovane cantautore cresciuto nelle campagne collinari umbre, un ambiente che ha accompagnato tutto il suo sviluppo personale. I lunghi viaggi quotidiani in autobus, infatti, hanno alimentato la sua immaginazione e il rapporto profondo con la natura. Da sempre malinconico, ha trovato nella musica un modo per esprimersi, decidendo già a quindici anni di farne il proprio percorso di vita.

All’età di dodici o tredici anni ha iniziato una terapia con una psicologa, che lo ha spinto a esplorare una dimensione interiore ricca di pulsioni e pensieri poco controllabili. Questo percorso ha contribuito a un senso di alienazione dal mondo esterno e a una crescente tendenza all’isolamento. Deciso a inseguire il sogno musicale e a fuggire da una realtà che percepiva oppressiva, ha scelto di trasferirsi a Milano per frequentare l’università, iscrivendosi al corso di Scienze Politiche.

Il primo periodo in città si è rivelato emotivamente intenso, segnato dall’impatto delle nuove relazioni, dalla lontananza dalla famiglia e dalla scoperta della vita urbana. Questo momento di transizione è stato caratterizzato da grandi stravolgimenti emotivi e da una profonda confusione, elementi che hanno ispirato il suo EP. La musica riflette il passaggio da un’adolescenza segnata da tristezza, dipendenze e instabilità verso una maturità più consapevole e stabile.

Questo percorso può essere descritto come un processo di apprendimento: gestire una forte sensibilità senza lasciarsene travolgere, trovando un equilibrio tra emozione e razionalità. È il cammino verso l’accettazione di sé, imparando a essere autentici, oltre ciò che si prova, in un rapporto più sano tra cuore e mente.

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