DENTROKAPPA: fuori il primo EP “CARTONE”
C’è un confine sottile tra introspezione e smarrimento. dentrokappa lo attraversa senza esitazione nel suo primo EP “CARTONE”, fuori venerdì 30 maggio per NUOVA RELIGIONE, restituendoci un lavoro che è più un’esperienza percettiva che una raccolta di brani. Un’opera che agisce per accumulo emotivo, dove la forma cede spesso il passo alla sostanza cruda, come se la musica stessa volesse liberarsi di ogni orpello e farsi corpo nudo, sonoro, instabile.
Il titolo non lascia spazio all’equivoco: “CARTONE” è un richiamo esplicito all’assunzione dell’LSD, ma non c’è mitologia psichedelica da compiacere. C’è invece una lucida analisi del collasso interiore, dell’identità che si deforma sotto il peso di troppe domande e poche risposte. L’EP scorre come un flusso di coscienza elettronico, un’eco distorta che si fa architettura del delirio.
I brani si muovono come ombre in una stanza chiusa: “FOTTUTI GUAI!”, “vent’anni” e in particolare “Adrenalina” incarnano la caduta e il ritorno, la paura e la febbre. “Sto collassando d”entro un night” non è solo un verso: è un’istantanea esatta di cosa significhi perdersi senza clamore, consumarsi in silenzio mentre tutto intorno continua a funzionare come se niente fosse.
Il sound è stratificato, teso, viscerale: synth liquidi, beat ipnotici, voci smaterializzate in eco e delay. Ma nulla è fine a sé stesso: ogni elemento sonoro sembra rispondere a un’urgenza precisa, come se la musica fosse l’unico codice possibile per restare aggrappati al reale.
dentrokappa, artista indipendente nato nell’isolamento inquieto dell’Agronolano, sceglie la marginalità come posizione poetica. Non elemosina attenzione: rivendica il diritto di esistere fuori fuoco, fuori scala, fuori scena. La sua è una scrittura sonora che scava, che toglie invece di aggiungere, che interroga senza spiegare.
“CARTONE” non cerca pubblico: cerca specchi. È un disco che scomoda, che interpella chi ha ancora il coraggio di ascoltare senza filtri. Una mappa per chi ha smesso di cercare salvezza ma non ha mai smesso di sentire.
DENTROKAPPA è un progetto musicale nato nelle campagne dell’Agronolano, in un silenzio che ha imparato a trasformarsi in suono. Il suo mondo fonde psichedelia, synthwave, rock alternativo ed elettronica, creando paesaggi sonori intimi, scuri, attraversati da una tensione costante.
Le sue canzoni nascono da uno sguardo disincantato e diretto, che non ha paura di affondare: parlano di isolamento, identità, crescita, sogni storti, emozioni che non trovano spazio. Non si tratta solo di musica: è una dimensione sensoriale, fatta di voci distorte, beat ossessivi, testi spogli e taglienti. Tutto ruota attorno a una narrazione emotiva e personale, che non cerca filtri.
Il primo EP, “CARTONE” è un lavoro interamente legato a un viaggio interiore, un’esperienza di percezione alterata, lucida, a tratti brutale. Ogni brano è un frammento scomposto, una tappa in una realtà che si deforma e si richiude su se stessa. Un disco che non ha paura di perdersi.
Antonio Napolitano, in arte pseudo, è una presenza imprescindibile all’interno del progetto dentrokappa, in prima linea nel supportare attività come la comunicazione visiva, la scrittura e la creatività. La sua visione si connette perfettamente a quella di dentrokappa, rendendo il progetto riconoscibile e coerente.
dentrokappa non cerca il centro, ma chi sta ai margini. Non ha l’ambizione di piacere a tutti, ma quella di creare un contatto reale. Il progetto è pensato per chi si sente fuori posto, per chi ascolta la musica non per riempire il silenzio, ma per farlo parlare.