Una vecchia amicizia che si deteriora, l’amore tossico da cui difficilmente si riesce a guarire, il rapporto altalenante con una passione e la speranza di un futuro migliore che sembra non arrivare mai.

“Fantasmi e storie brutte” è il secondo EP degli Antartica e parla delle cose della vita, quelle più comuni, che in fondo sono anche quelle che non sempre vanno a finire come vorremmo. Ed è proprio per questo che venerdì 19 aprile uscirà “Fantasmi e storie brutte”: per farci sentire tuttǝ un po’ meno solǝ e incompresǝ. 

In quest’ultimo viaggio, sono cinque le tappe che la band vicentina ha fotografato con il tocco leggero e autoironico che la contraddistingue. I fantasmi di cui sarebbe tanto bello liberarsi, ma che continuano a non darci tregua diventano ben presto cinque sfoghi pop punk ed elementi elettronici.

Abbiamo sperimentato nuovi suoni e generi, toccando l’hyperpop e non privandoci – quando serve – di suoni molto aggressivi. Si balla e si poga, insommaraccontano gli ANTARTICA  parlando delle scelte sonore dell’ep, interamente prodotto da Simone Sproccati.

“FANTASMI E STORIE BRUTTE” arriva dopo l’EP di esordio “RISPOSTE SINCERE, DOMANDE SBAGLIATE” – con cui la band ci ha presentato il suo mondo colorato di hyperpop – e i singoli “MEGA PERDO” e “DAI DAI”. Nelle copertine degli ultimi singoli abbiamo conosciuto la mano di Massimiliano Marzucco @hey.imateenager, attraverso cui la band ha voluto dare forma alle emozioni che hanno ispirato la stesura dei brani. 

Gli Antartica sono una band di Vicenza, nati a settembre 2019. Hanno all’attivo 1 EP e 10 singoli, che hanno loro permesso di affermarsi nella playlist editoriale di Spotify “Scuola Indie” e “Rock Italia”. Hanno raggiunto altre playlist importanti come Indie Italia, New Music Friday e Viral Italia con l’uscita del loro singolo “Clinica”, il cui videoclip è stato messo in alta rotazione su MTV per tutto il mese di aprile 2021. Dall’uscita del primo EP hanno aperto ad artisti/band del calibro del “Lo Stato sociale”, “Margherita Vicario”, “bnkr44”, “Rovere”, “Legno”. Cantano di malinconia quotidiana e col loro sound cercano di unire l’alternative americano all’indie-pop nostrano.

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