Dopo l’uscita del loro album “Amusement Park” per Jetglow Recordings, i Bauman rilasciano il videoclip ufficiale di “Debra Libanos”, una potente rappresentazione visiva di uno dei brani più intensi del disco. Il video, diretto dal duo italo-australiano White & Pinkman, accompagna un pezzo ispirato a uno degli eventi più oscuri della storia coloniale italiana: il massacro di Debra Libanos.

Tra il 20 e il 29 maggio 1937, le truppe italiane assassinarono più di duemila tra monaci e pellegrini nel monastero etiope di Debra Libanos. Una strage sistematicamente rimossa dal discorso pubblico, nonostante gli sforzi della storiografia e della letteratura per restituirle spazio e dignità.

Il brano nasce dopo l’impatto emotivo di uno spettacolo teatrale sull’argomento. I Bauman si sono immersi in una ricerca che li ha portati a mettere in discussione la comoda narrativa degli “italiani brava gente”. Il testo ha preso forma in parallelo a suggestioni musicali oscure e taglienti, in un processo di co-creazione tra parola e suono che ha dato vita a una delle tracce più profonde e disturbanti di Amusement Park.

«Abbiamo scelto di affrontare questa tematica perché crediamo che la musica e l’arte possano essere strumenti potenti per mantenere viva la memoria e sensibilizzare su verità scomode», afferma la band.

A tradurre in immagini questo carico emotivo e politico sono White & Pinkman, due registi con una biografia al limite dell’inverosimile: dopo aver collezionato riconoscimenti tra Seattle e Pasadena negli anni ’90 con videoclip e corti mai pubblicati, i due sono tornati insieme nel 2025 proprio per firmare il debutto video dei Bauman. Attualmente stanno lavorando al loro primo lungometraggio, ambientato a San Marino, incentrato su due amici che per caso iniziano a produrre metanfetamine.

Nel contesto allucinato e claustrofobico di “Amusement Park” questo videoclip rappresenta l’attrazione più spietata: uno specchio deformante capace di riflettere la nostra incapacità di fare i conti con la storia.

Il progetto Bauman irrompe per volere di una stagnante rivoluzione interiore sopita. Naufraghi che si ritrovano in una cantina umida dopo km di nebbia compongono pezzi che poco hanno a che fare con la commerciabilità.
L’oscuro e la triste realtà tengono unita la band che attraverso l’alternative rock e liriche dal cuore pesante cercano di farsi strada in un mondo così luminoso e idiota come un parco divertimenti.