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Il nuovo album di Azzurro 80 è una polaroid dai colori sfumati che, come un vero e proprio flashback, trasporta l’ascoltatore nel cuore degli anni ‘80, per catturare l’essenza di un decennio lontano ma perfettamente scolpito nella memoria collettiva. In uscita il 9 maggio in vinile LP e digitale.

Il produttore romano dà sfogo al suo immaginario sonoro in modo ancor più marcato rispetto al passato, muovendosi tra italo-disco sognante, atmosfere elettriche, synth-pop da colonna sonora e boogie-funk. Ogni brano è una finestra aperta su un’epoca che l’artista ha vissuto solo di sfuggita, da bambino, ma che riesce a rievocare con una suggestione potente e mai scontata. 

Esattamente come in un disco di library music, le tracce richiamano tutte altre immagini, situazioni, squarci visivi, vere e proprie sequenze, come fossero la colonna sonora di un film o il sottofondo perfetto per una messa in scena pubblicitaria: seduttive come la réclame di un profumo, promettenti come quella di un’automobile, cariche di un futuro brillante come quello che le immagini e la musica degli Eighties hanno fatto sognare alla loro generazione. 

Non è un caso se, ascoltando il disco, vengano in mente riferimenti cinematografici prima ancora che musicali, a partire da certe atmosfere dreamy da giovane cinema italiano dei primi anni ‘80. Mentre lampi di estetica new-romantic e spruzzate di electro-funk danno subito la dimensione della pista e delle luci al neon del locale in cui il DJ sta suonando la copia in vinile di “Flashback“. 

L’album di Azzuro 80 è un lavoro ricco di energia, composto in parti uguali da groove ed emozione, e infuso da un sentimento di nostalgia che non ci è mai sembrata così contemporanea.