LUF: “JÜSTO 25” celebra i 25 anni di carriera
Dal 21 giugno 2025 sarà disponibile in formato CD, vinile e su tutte le piattaforme digitali di streaming “JÜSTO 25”, il nuovo album de I Luf, realizzato per celebrare i 25 anni di carriera della band. Il disco sarà anticipato dal singolo “Sotto la neve il fuoco”, in uscita il 13 giugno su tutti i digital store.
“Sotto la neve il fuoco” è il brano che apre l’album ed è l’unico inedito della raccolta. Si presenta come un inno di ringraziamento al mondo femminile: un omaggio sentito alle donne, madri, figlie e compagne che hanno lasciato un segno profondo nelle nostre vite.
“Il tempo è solo tempo, scatola vuota”: in 25 anni I Luf hanno riempito lo scrigno del tempo con canzoni ed emozioni, 12 dischi, 4 libri, 2 cofanetti, 1 singolo in vinile e più di 1500 concerti. Hanno suonato ovunque e sempre con immenso piacere, dalla Valcamonica a San Siro con la medesima gioia di vivere, cogliendo ogni occasione come fosse la prima e l’ultima. Si sono davvero divertiti e fatto ballare, e arrivati al loro venticinquesimo anno di scorribande hanno deciso di fare il riassunto delle puntate precedenti. “JÜSTO 25”, il titolo del lavoro, è la sintesi di Üsto parola in dialetto camuno che vuol dire ‘appena’ che con l’aggiunta della J diventa Just in inglese, quindi “giusto 25”, appena 25. All’interno dell’album troviamo 16 brani “storici” dei Luf completamente riarrangiati e risuonati in versioni a volte lontane dal loro stile folk-rock, più un inedito. Una mistura di stili per colpire ancora una volta alle gambe e al cuore passando per la testa.
Sei brani in puro stile folk minimale: “Vecchio lupo”, “Il canto delle manere”, “Dove sarai sarò”, “Ballata per Vik”, “Fiore amore disertore”, “Le tapine del caser de töc”. Un brano, “Vento”, cantato dal coro Clandestino di Brescia. Altri cinque brani: “Verso un altro altrove”, “Sotto il ponte del diavolo”, “Ave Maria migrante”, “Sic Sac de soc sec” e “Africa”, riarrangiati e suonati in Malawi da musicisti Africani. Infine 4 brani in versione diciamo dj: “Pihini”, “Vivi la vita ballando”, “Signora dai lunghi pensieri” e “Trebisonda”.
Una mistura di stili per colpire ancora una volta alle gambe e al cuore passando per la testa.
Spiega Dario Canossi, fondatore dei Luf: “Guardare indietro è un esercizio che non mi ha mai appassionato, nonostante l’età anagrafica preferisco guardare avanti. Ci sono però ricorrenze che ti obbligano a fare il riassunto delle puntate precedenti. Con questo disco che ho voluto evidenziare tutti gli spigoli della costruzione musicale dei Luf in questi 25 anni. Mi sono divertito ad andare oltre verso un altro altrove arrampicarmi e divertirmi su sentieri mai percorsi. Da qui la scelta di rivestire i brani con abiti e colori musicali diversi. Collaborare con musicisti Africani, con Dj o portare al minimo l’arrangiamento folk mi ha dato allegria e felicità. In fondo quando le primavere cominciano ad essere tante una bella estate spensierata è quello che ci vuole.”
I Luf nascono da un’idea di Dario Canossi, nato sulle montagne della Val Camonica, in provincia di Brescia, terra che ispira quasi tutte le sue canzoni. Canzoni che parlano di vita comune e “camuna”, personaggi e storie vere nel senso più poetico del termine. Piccole perle di dialetto, amore per la cultura, tradizione popolare e impegno sociale, tutti elementi che sono alla base della filosofia dei Luf. Da quelle parti “luf” vuol dire lupi e i Luf infatti sono un branco di musicisti che arrivano da esperienze diverse e che insieme creano un impatto sonoro forte, con una grande impronta folk-rock, dove si incontrano temi e musiche tradizionali rielaborate con ritmiche travolgenti. Ne esce un impasto divertente e vitale che trascina e coinvolge.
Il gruppo prende forma all’alba del 2000: due anni di duro lavoro e finalmente arriva il primo disco: “Ocio ai Luf” che ottiene un ottimo successo sia popolare che di critica, confermato dalla calda accoglienza ai concerti, ambito dove i Luf danno il meglio. Ogni concerto una festa di allegria e impegno nella migliore tradizione della musica d’autore italiana. Se da un lato le musiche de “I Luf” creano un’atmosfera gioiosa, dall’altro i testi delle canzoni, taluni in dialetto della Val Camonica, sono profondi, impegnati e ricchi di riferimenti all’attualità.
I Luf usano strumenti della tradizione popolare: violino, contrabbasso, chitarre, fisarmonica, cornamusa, bombarda, flauti, banjo spinti dal ritmo della batteria e sostenuti da cori di voci.
Quest’anno i Luf festeggiano i loro 25 anni di attività, in arrivo un nuovo disco che raccoglierà il meglio della loro produzione in versioni originali ed inedite.
Dal 2002 ad oggi I Luf hanno pubblicato 23 dischi tra album di inediti, raccolte, live e libri e suonato in più di mille concerti.
I Luf sono un collettivo musicale, pertanto un organico allargato che per ogni concerto si adegua alle necessità del luogo e dei musicisti medesimi che in buona parte non lo fanno di professione. La formazione al completo è composta da: Dario Canossi, Sergio“Jeio” Pontoriero, Pier Zuin, Ranieri ”Ragno” Fumagalli, Lorenzo “Puffo” Marra, Mattia Ducoli, Alberto “Albino” Freddi, Milo Molteni, Fabio Biale, Cesare Comito, Alberto “Albi” Boffelli, Alessandro Rigamonti, Alessandro Conti, Andrea Cattaneo.
