MAJU: “Time” è il nuovo singolo
Dumba Dischi presenta “Time”, secondo singolo di Maju, artista di origini bolognesi che vive tra Torino e la Puglia, in uscita su tutte le piattaforme digitali e in radio il 9 maggio. Un brano neofolk fluttuante, dalle atmosfere vellutate che rievoca lo scorrere impietoso del tempo, che non si ferma mai e sfugge alla percezione. Confonde la mente tra passato e futuro. Nel respiro la frenesia trova pace e il tempo, affamato di memorie e ambizioni, rivela sé stesso per quello che è: un flusso incessante di istanti che non possiamo fermare e su cui non abbiamo presa.
“Time è una canzone nata in Puglia, a casa mia. È il 10 agosto quando prendo in braccio la chitarra mentre alcuni amici attorno a me chiacchierano di qualcosa di cui ho perso interesse. Loro continuano a parlare e io inizio a suonare i primi accordi e sottovoce intono la prima strofa. Dopo un po’ mi interrompono perché stanno andando via e io mi alzo, corro in cucina, cerco il telefono e registro frettolosamente la melodia. Il ritornello nasce esattamente dieci giorni dopo quando, sempre in Puglia, mi ritiro su Mr Van Lady, il mio van, dopo un bellissimo festival di teatro e musica a Mesagne, nella campagna brindisina”. – Maju.
“Qui Maju! Sono un’eclettica e adoro esserlo, anche se negli anni ho capito che probabilmente è perché sono un’indecisa cronica. Sono bolognese, ma per fortuna senza cadenza, viaggio molto e ho vissuto in molti luoghi. Mi sento piuttosto selvatica. Nata e cresciuta nella musica fin dal grembo materno, ho esplorato, ricercato e riconosciuto il mio suono. Più di ogni altra cosa, canto il mondo attorno a me (imito e riproduco qualsiasi suono, da sempre: sempre). Scrivo canzoni, o forse sono loro che scrivono me. Sono consapevole del mio essere frammentario e cerco di essere sempre quello che mi va, quando mi va. Tutto ciò che ho fatto, come studi ed esperienze, l’ho fatto per conoscermi meglio nei diversi frammenti. Vale lo stesso quando scrivo canzoni: mi raccontano e ricordano chi sono e che cosa provo. Perché scrivo soprattutto in inglese? Perché sì. Prima o poi lo spiegherò bene, once and for all!”
Maria Giulia Mapelli nasce a Bologna, figlia di madre cantautrice. Fin da piccola, inizia a comporre i suoi primi demo, canta nel coro, pianoforte, violino e chitarra. La voce la scoprirà per ultima, verso i 19 anni, quando si trasferisce a Berlino, dove sperimenta su progetti elettronici. Inizierà il conservatorio di canto jazz, per poi interromperlo.
Fino a una bella rottura di cuore, non inizia a comporre: eccola che arriva nel 2019. Dal 2019 al 2022, vaga, prova, sperimenta, sbaglia, ricerca voracemente la propria identità musicale, si “covidda”, vive a pieno la sua ecletticità, approfondendo il teatro e la danza trasferendosi a Torino. Fa busking, organizza corsi di orecchiette in Puglia e va in cerca di collaborazioni e del giusto produttore.
Nel 2022, anno catartico, Maju scrive quelle che saranno sei delle canzoni dell’EP, e una nuova-vecchia voce la porta a trovare Giacomo Carlone, produttore, compositore e batterista nello studio Supermoon di Milano.
Maju canta in diverse lingue e crea melodie che sembrano provenire da vari luoghi del mondo, unendo influenze nordiche e meridionali. La sua musica è intima, universale e riesce a toccare persone di diverse età e gusti.
Nella produzione dell’EP d’esordio, che vedrà luce dopo l’estate, la ricerca delle radici e la voglia di evadere si traducono nella scelta di due componenti principali: ritmica (radici) e melodica (movimento), il tutto immerso in sovrapposte melodie e voci armonizzate.