POLLY PAULUSMA: fuori il nuovo album ‘Wildfires’

Sesto album di studio per Polly Paulusma, ‘Wildfires’ è un lavoro di quasi due ore in cui la strumentazione folk è costellata di prologhi di poesia parlata, tra suoni di caverne e fiumi. Con la produzione di Ethan Johns, ‘Wildfires’ rappresenta un cambiamento radicale nell’ampio catalogo, finora autoprodotto, della cantautrice inglese, che si mette a nudo in mezzo ad una collezione di chitarre acustiche strutturate e ricche di stratificazioni melodiche. Il disco è dolce ed accogliente nella sua produzione, ma la sua onestà è agrodolce: una riflessione intima sulle molte forme dell’amore, le parti facili e quelle difficili. Come sempre, i testi articolati ed emotivi di Paulusma e la sua capacità di trasmettere la più profonda vulnerabilità con immagini vivide, a volte nostalgiche, rende ‘Wildfires’ un album sbalorditivo, tra delicati tormentoni e poesie che bruciano tra parole d’amore, dolci e strazianti.
In un’epoca di stanchezza e capacità di attenzione in calo, così come di contenuti brevi mirati ai social media, Polly Paulusma ci chiede di rallentare attraverso un disco che è un richiamo, un’ode al concept album pensato per essere ascoltato in un’unica seduta rilassata, consentendo alle storie di rivelarsi.
La lunghezza di ‘Wildfires’ è una testimonianza della fiducia che Johns aveva nella qualità dei contenuti della cantautrice, che afferma: “è un lungo lavoro, molto più lungo di quanto mi aspettassi. Non voglio sentire tutti questi discorsi sul fatto che non riusciamo a concentrarci per più di 30 secondi. Ci sediamo e ci abbuffiamo di tecnologia per ore, compulsivamente. Questo dimostra che possiamo gestire formati lunghi. Ho provato così tanto a modificare la tracklist in modo che risultasse più gestibile, ma alla fine non sono riuscita a ridurre tutto quello che avevo scritto, in una furia sudata, tra ottobre 2022 e maggio 2023. Così ho mandato a Johns le mie composizioni non ordinate, come un grosso sacco di calzini, ma sapevo che questa raccolta di canzoni era una mappa emotiva di qualche recente e doloroso spintone. Pensavo che Ethan le avrebbe poi selezionate e ridotte a 10, 11, 12, insomma, alla normale lunghezza di un album. Ma lui è riuscito a sentire la storia dietro ognuna di esse e ha sostenuto con fervore l’idea di registrarle tutte, ordinando le tracce per creare il viaggio che ascolterete.”
Le canzoni sono state quindi registrate dal vivo in soli 5 giorni, tra il 18 ed il 22 novembre 2023 in uno studio in una cappella in Galles, catturando l’esibizione dal vivo di Polly, Jon Thorne, Neil Cowley ed Ethan alla batteria. Polly ed Ethan hanno poi registrato nelle selvagge colline di Preseli, catturando suoni nelle chiese, nelle cave, tra le grotte e lungo le rive dei fiumi. Ethan ha poi sfumato le registrazioni audio per creare effetti deliranti che ricordassero la stampa su nastro ed aggiunte leggere sovraincisioni alle canzoni in due sessioni nel suo studio.
Tra le parti 1 e 2, ‘Wildfires’ descrive l’amore che proviamo da bambini, quello che diamo agli altri attraverso la musica, l’amore mal indirizzato che proviamo da adolescenti, l’amore per chi non c’è più, quello romantico, la passione straziante, il turbinio interiore, sentimenti che ardono più dell’amore duraturo, il desiderio di una presenza divina, l’amore dall’oltretomba, l’amore da oltre le stelle.
Polly Paulusma è anche una produttrice e fondatrice dell’etichetta Wild Sound, con la quale ha pubblicato i dischi di altri nove artisti tra il 2012 ed il 2016, prima di diventare la sub-label folk di One Little Independent Records. Scrittrice di libri accademici, è stata nominata professoressa di canzone e letteratura presso l’ICMP, dove insegna master di scrittura di canzoni. Paulusma ha suonato in tutto il mondo, anche in apertura a Bob Dylan, Jamie Cullum, The Divine Comedy, Marianne Faithfull, Coldplay oltre ad esibirsi in festival tra cui Glastonbury, T in the Park, V Festival, Cambridge Folk Festival ed altri ancora.