In girum imus nocte et consumimur igni – in italiano Andiamo in giro di notte e ci consumiamo nel fuoco – è un indovinello palindromo di un anonimo medievale ripreso da Guy Debord per descrivere metaforicamente la società dei consumi in cui siamo immersi oggi, in una forma esasperata e sempre più legata all’immagine. “Andiamo in giro di notte e ci consumiamo nel fuoco” è anche il titolo del quarto album degli Homunculus Res, l’originale formazione palermitana che si è ritagliata uno spazio più unico che raro nel panorama internazionale progressive.
“Andiamo in giro di notte e ci consumiamo nel fuoco”, primo album del gruppo per AMS Records, è più essenziale e diretto che in precedenza, in tutti i brani ci sono riferimenti più o meno espliciti a fuoco, luce, calore, elettricità, nonché numerose metafore, messaggi subliminali, presenze mistiche e oscure, e molti altri dettagli che rendono questo lavoro stratificato e complesso. La discografia degli Homunculus Res ha una forte componente simbolica, filosofica e psicologica: il primo album è stato dedicato al connubio terra/morte, il secondo ad acqua/malattia, il terzo ad aria/sogno e il quarto, questo nuovo capitolo a fuoco/consumismo. Gli Homunculus descrivono nascita, crescita, sviluppo, vizi e paure dell’homunculus: caricatura dell’uomo.
Homunculus Res è nato nel 2010 dall’unione tra Dario D’Alessandro – autore di musica, testi e illustrazioni – e i fratelli Di Giovanni, con la precisa volontà di giocare con tempi spezzati e arrangiamenti obliqui, traendo ispirazione dal cosiddetto suono di Canterbury, il movimento Rock In Opposition e il pop psichedelico barocco, per arrivare a una forma di jazz-rock melodico, leggero e ironico. Fondamentale è stato l’apporto al mix e alla co-produzione di Paolo Botta, tastierista dei Not A Good Sign. Dal secondo album Come si diventa ciò che si era la band ha cominciato a collaborare con una vasta schiera di musicisti tra cui David Newhouse, Aldo De Scalzi, Steve Kretzmer, Regal Worm, i francesi Alco Frisbass, Wyatt Moss-Wellington, Lorenzo e Tommaso Leddi, Rocco Lomonaco, Luciano Margorani e Petter Herbertsson.