“Ragazzi sensibili” è il titolo del nuovo singolo di 9ova, giovane talento classe 2001, fuori su tutte le piattaforme da venerdì 17 maggio.

Un’attitudine che spiazza quella di Lorenzo Fumasi, vero nome di 9ova, che da Varese stupisce con la sua vivida scrittura in grado di fotografare immagini ben chiare nella mente di chi ascolta, anche solo per la prima volta, i suoi brani. 

Un’abilità rara che in “Ragazzi sensibili” si sviluppa all’ennesima potenza e che dà al singolo un profondo tocco di autenticità. Un gioco nella descrizione delle scene tra ciò che avviene all’esterno, nella provincia di Varese, che sia distesi su un letto o a bordo di un treno con quel ticket protagonista del ritornello, e ciò che invece prende vita nei pensieri di 9ova, tra sogni, desideri e fantasie che nascono lungo questo racconto.

Una prova di delicatezza dettata proprio dal titolo stesso, “Ragazzi sensibili”, arricchito dalle parole di 9ova con un timbro vocale che da subito cattura ogni attenzione. Alla base un crescendo che evoca atmosfere urban e che sul finale esplode in tutta la sua emotività.

Musicista oltre che artista, in 9ova si esprime la ricerca di autenticità e originalità. Le sue canzoni sono un viaggio attraverso paesaggi sonori unici, dove le sfumature dell’animo umano sono esplorate con sensibilità e profondità. 

Lorenzo Fumasi, in arte 9ova, nasce a Varese nel 2001 e sin da quando era bambino viene cresciuto circondato dalla musica: ricorda ancora quando in macchina la colonna sonora dei viaggi di famiglia erano gli album Michael Jackson, di cui ancora oggi possiede le vecchie cassette del padre. 

Cresce insieme a lui l’esigenza di passare da ascoltare a musicista, per questo a soli 10 anni inizia a suonare il basso, arrivando ad esibirsi con la sua band a diversi eventi live nei locali della provincia. 

La passione per l’hip-hop invece è nata in strada, quando sfidava gli amici durante le gare di freestyle nelle vie del centro: è in questo periodo che sente l’esigenza di trovare un nome d’arte che possa rappresentare al meglio l’artista che è in lui.

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