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Il nuovo singolo di AdriaCo è “Un’altra favola”, un inno idealmente dedicato agli idoli pop a cui un giovane può fare riferimento, immaginando ingenuamente la propria carriera futura. La sensazione costante di non poter mai avere una vita altrettanto fortunata e di essere in ritardo sulla tabella di marcia permea il testo, costellato di frammenti di conversazioni che hanno dato ad AdriaCo il coraggio di intraprendere un percorso di studio nella musica a 24 anni.

L’arrangiamento del brano si ispira al mondo pop-rock degli anni 90, con un tappeto di pianoforte e chitarre che crea un’atmosfera nostalgica. Il testo, con il suo flusso di coscienza, contribuisce a creare un ritmo serrato, caratteristico di tutto l’album “Collezione di arretrati”, in uscita il prossimo autunno, di cui “Un altra favola” è la traccia di apertura.

Il videoclip del singolo è frutto della collaborazione con alcune studentesse dell’Istituto Cine-TV Roberto Rossellini di Roma, che hanno animato le grafiche create da Matteo Lucibello in un coinvolgente lyric video di prossima pubblicazione.

«Durante l’ultimo anno di università, attraversai un periodo di crisi profonda, avevo avuto un minuscolo assaggio della vita che volevo avere, un primo fallimentare progetto di band e un’improvvisa e inaspettata esposizione a un pubblico più grande tramite l’apertura a un concerto di Elisa riservato ai suoi fans. Al termine di quella serata, una talent scout venne a chiedermi del materiale. Tornato alla mia vita quotidiana, fatta di esami e una tesi di laurea da scrivere, mi sentivo schiacciato dal peso della responsabilità e scisso interiormente tra l’aspettativa che sentivo su di me e quello che invece era da sempre il mio sogno e la mia vocazione, ma alla quale avevo lasciato sempre poco spazio.» AdriaCo

Adriano Meliffi, in arte AdriaCo, nasce a Roma nel 1990. La musica classica è stata una fonte di ispirazione, le sue canzoni infatti si allontanano spesso dalla forma convenzionale e dalle armonie più comuni nel pop. Nel corso degli anni ascolta artisti molto diversi tra loro, dal mondo alternative al mainstream e spaziando dal rock, al pop, al cantautorato italiano e internazionale, fino al progressive, al soul, all’elettronica e alla world music. Da questo background eterogeneo deriva uno stile eclettico e difficilmente classificabile.

A 19 anni inizia a studiare canto moderno e fonda la band Chimestorm. A 24 anni, dopo una laurea in Scienze Naturali, intraprende il corso di diploma in canto al Saint Louis College of Music, approdando infine all’insegnamento in diverse scuole di musica romane.

Negli anni di formazione, entra in diversi progetti tra cui i cori Le Mani Avanti e Flowing Chords e la rock band VEMM. Prende parte inoltre come corista a diverse produzioni, collaborando tra gli altri con Diodato, Roy Paci, Arisa, Beppe Vessicchio, Tullio De Piscopo, Shorty, Ainé, Noemi, Serena Brancale e Achille Lauro.

Dopo essere stato selezionato due volte per aprire il raduno-concerto della cantante Elisa al Viper di Firenze, avvia il progetto solista, inizialmente chiamato ACo, cominciando a pubblicare online alcune demo e sperimentazioni, registrando voci e tastiere, campionando suoni e avvalendosi di volta in volta di collaboratori per completare gli arrangiamenti. Nel 2016 rilascia su YouTube la playlist ACo(ustic), registrata live presso il Village Recording Studio, che raccoglie l’esperienza di quegli anni in formazione acustica nei club di Roma e anticipa alcuni dei brani successivamente ripresentati in versione elettrica.

Nel 2017, dopo l’anteprima live all’Auditorium Parco della Musica, esce il primo EP, chiamato (N), sempre registrato al Village Recording Studio, contenente sei brani originali, arrangiati con una nuova band e cantati insieme ad amici cantanti. Sono stati realizzati videoclip per i due singoli “Pure Feelings” e “Tempelhof”.

Dal 2020, inizia a lavorare sul suo primo vero e proprio album, “Collezione di arretrati”, un lavoro fortemente autobiografico, che racconta l’evoluzione e la crescita avvenuta negli ultimi 10 anni, affrontando il tema dell’ansia e delle sfide che un giovane adulto affronta nel trovare il proprio posto nel mondo, tra università e progetti di vita, fino ai recenti cambiamenti, l’uscita dal nucleo familiare, il trasferimento a Garbatella e le difficoltà del progetto ACo. I numerosi stop legati alla pandemia e al rinnovo totale della formazione, offrono l’occasione per un “restyling” del progetto, che cambia nome in AdriaCo.

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