Realizzato grazie alla collaborazione di  Ferdinando Tozzi, avvocato esperto diritti d’autore e presidente di CMC Campania Music Commission, insieme a Enzo Mazza, CEO FIMI, e a Lello Savonardo, docente dell’Università degli Studi di Napoli Federico II e coordinatore scientifico dell’Osservatorio Giovani, il seminario sposta lo sguardo verso gli scenari della musica in un universo digitalizzato che ne plasma i processi di creazione, produzione, promozione e fruizione. Dal ruolo delle piattaforme di audio streaming all’evoluzione del rapporto tra industria discografica e social network, il Digital Music Forum approfondisce le evoluzioni di un mercato in costante mutamento.

L’incontro online sarà inaugurato alle 12.30 dai saluti istituzionali di Matteo Lorito, Rettore Università degli studi di Napoli Federico II, Rosanna Romano, Dirigente Generale per le politiche culturali e il turismo – Regione Campania, e Lello Savonardo. 

Con l’introduzione di Ferdinando Tozzi e la moderazione di Enzo Mazza, il seminario sarà costellato dagli interventi di  Enrico Pugni, Digital Consumer Strategy and Business Development Director, Warner Music Italy,  Eleonora Bianchi, Head of digital sales, Universal Music Italy,   Paola Catò, Head of Streaming & Partner Development, Sony Music Italy,  Dario Giovannini, Managing Director, Carosello Records,   Carla Armogida, Senior Artist & Label Partnerships Manager – IT – GR – IL, Spotify,  Giulia Lizzoli, Music Content Manager, TikTok e   Federico Rasetti, Managing Director, KeepOn Live.

Negli ultimi anni i canali digitali hanno costituito un traino per l’intero comparto musicale, esplodendo poi in fase pandemica: con oltre 170 milioni di euro di fatturato, infatti, il segmento digitale in Italia nel 2020 ha raggiunto l’81% del mercato, con una crescita del 25% rispetto al 2019. La forte affermazione dei consumi digitali è resa ancora più evidente dalla notevole impennata negli abbonamenti streaming premium, i cui ricavi hanno visto un incremento del 29% superando i 104 milioni di euro: il risultato è un rafforzamento strategico di una delle più flessibili industrie culturali italiane.

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