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In programma dal 4 all’11 luglio, la ventinovesima edizione di Iseo Jazz ripresenta quasi interamente il programma che era stato previsto per il 2020 e, nel riprendere il filo da dove si era interrotta, dà un segnale di coerenza, di continuità, ma soprattutto di rinascita, di quella ripresa che solo la cultura può veramente guidare. La proposta mantiene il suo spessore progettuale, non cambiando la linea programmatica che contraddistingue il festival sin dalla prima edizione e che lo ha fatto diventare una rassegna unica nel panorama nazionale, un punto di riferimento della scena italiana, un approdo importante per i nostri musicisti di jazz, in cui non esistono pregiudiziali stilistiche e generazionali e si aprono significativi spazi per le nuove generazioni, senza dimenticare le grandi personalità della nostra scena jazzistica. Un festival che pone la musica al centro e propone un cartellone che, nel suo insieme, si può ascoltare solo a Iseo.

La singolarità di Iseo Jazz risiede poi nel fatto di essere una manifestazione che privilegia la cultura musicale e non l’intrattenimento e anche il programma di quest’anno lo dimostra ampiamente, con proposte nuove che indagano la contemporaneità attraverso differenti percorsi. Dal solo di Bebo Ferra, evocativo e ricco di spunti eterogenei, alla rilettura in chiave jazzistica di Mozart a opera della JW Orchestra di Marco Gotti, dalla libera improvvisazione del duo Remondini-Manera alla varietà propositiva del nuovo quartetto di Antonio Zambrini, dal trio di Simona Premazzi, pianista italiana affermatasi a New York, al quartetto di baritoni, che viaggerà nella storia del jazz più recente, della sassofonista Helga Plankensteiner. Da segnalare, inoltre, la rilettura del rock progressivo da parte del gruppo del trombettista Marco Mariani, mentre lo spazio ai giovani e ai talenti emergenti sarà dedicato al quartetto del contrabbassista Andrea Grossi, che si muove nell’ambito del rapporto tra poesia e musica. Infine, il duo di Enrico Intra, il vero testimonial musicale della rassegna, che il 10 luglio a Clusane dialogherà con una giovane musicista di talento, partendo da spunti legati agli studi tecnici per contrabbasso. Un cartellone che evidenzia, da una parte, la significativa presenza del jazz al femminile, dall’altra lo sguardo del jazz al mondo del rock e, infine, l’attenzione per le forme di improvvisazione contemporanea e i rapporti con l’elettronica. Un festival che, ancora una volta, toccherà Palazzolo sull’Oglio e Sale Marasino, luoghi che si integrano, ampliandolo, al circuito di Iseo Jazz, a cui si aggiunge il gemellaggio con l’Accademia Tadini di Lovere, promotrice delle iniziative di Lovere Jazz, con il progetto “Le due rive del jazz”, dai possibili e interessanti sviluppi.

Come di consueto, il programma di Iseo Jazz include anche quest’anno una mostra fotografica “diffusa”, allestita nei negozi del centro del capoluogo del Sebino, per creare un ideale “vestito” jazzistico come cornice al festival. L’esposizione è dedicata ai ritratti di musicisti italiani colti principalmente negli anni Ottanta da uno storico fotografo di jazz, Carlo Verri, anch’egli insignito del Premio Iseo alla carriera. Infine, domenica 11 luglio, nella giornata conclusiva della rassegna, verrà presentato il volume “La Storia del Jazz”.

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