ALESSANDRO CELANI: “ANIMA VITA” è il disco d’esordio
Fuori “ANIMA VITA”, il disco d’esordio di Alessandro Celani: una raccolta di 10 canzoni originali, nate assecondando il ritmo dei pensieri, alla ricerca di un nuovo modo di entrare in contatto con i propri sentimenti.
Alessandro Celani è un artista romano classe ’98. Dopo aver trascorso i suoi primi anni nel quartiere Aurelio a Roma, si trasferisce nel tranquillo paese di Capena, dove trova ispirazione tra i silenzi e le gioie semplici della vita di provincia. Immerso nella natura, crea un universo musicale personale, lontano dalle mode ma vicino alle sue passioni: la lettura, il cantautorato italiano più classico e le esperienze quotidiane che arricchiscono le sue giornate.
“ANIMA VITA” è il suo primo album solista: traduce in musica il suo cambiamento, il peso del passato e la ricerca di significato. Ogni traccia sembra offrire una prospettiva diversa, con personaggi e situazioni che mutano, come mutiamo noi di giorno in giorno.
Alessandro Celani parla del disco: “Il filo conduttore che lega i brani è quello dell’inafferabilità dell’amore, inteso nelle sue varie forme e declinazioni. Ogni tipologia di amore è di per sè infattibile o irraggiungibile anche se poi nel finale del brano c’è sempre una piccola speranza che le cose possano cambiare.”
“Isola Tiberina”, da cui tutto ha origine compresa la vita di molti romani, introduce l’ascoltatore in un universo sconosciuto, “Petrolini” ci invita a liberarci dal peso del passato, non il nostro ma quello degli altri, che spesso ci ricade addosso. “Un palloncino gonfio gonfio” riflette sulle difficoltà familiari e il peso della rottura, mentre “Marta” e “Signorina N.A.” presentano figure femminili ambigue e irraggiungibili, estreme rappresentazioni del desiderio. A segnare il passaggio dalla prima alla seconda parte del disco, “Notturno di Freud”, un brano astratto, sull’amore per l’arte e la filosofia. “Nelle fiabe di Andersen” Alessandro Celani evoca la malinconia della lontananza, e se “Carolina” raffigura la lotta per la libertà delle donne, “A una passante”, traendo spunto da Baudelaire, dipinge l’amore dei grandi poeti, quello fugace e inafferrabile. Il disco si chiude con una notte insonne e disperata, salvata dall’amore e dalla speranza della sua realizzazione: “La notte di Budapest”.
Un album denso e variegato, in cui si incontrano influenze nazionali, come il cantautorato italiano degli anni 70, e influenze internazionali, dai Beatles al country, passando per il classic rock, il funky e il progressive, per un viaggio emotivo e concettuale attraverso le complessità della vita quotidiana, la lontananza, l’amore e la solitudine.
“Isola Tiberina” preannuncia il gioco dell’album: l’ascoltatore verrà trasportato in un universo apparentemente a lui sconosciuto del quale riconoscerà le fattezze solo alla fine. È l’inizio del viaggio, la nascita di un nuovo tipo di ascoltatore che dovrà barcamenarsi tra le varie canzoni del disco.
“Petrolini” prospetta subito una problematica, ovvero quanto sia difficile oggi liberarsi del peso di quello che è stato, di chi ci ha preceduto. La canzone, dal finale alquanto nichilista, è in realtà un invito al cambiamento o per lo meno al tentativo di cambiare, senza più dover per forza di cose emulare chi ci ha preceduto.
“Un palloncino gonfio gonfio” ci aiuta a riflettere sulle difficoltà di un bambino nel vedere la sua famiglia andare man mano sgretolandosi: sopraffatto dalla confusione, si immagina di navigare su navi sicure e volare in cieli rasserenanti. Ma il peso della rottura è troppo forte tanto che nel finale sarà il bambino stesso a fare un passo indietro nei confronti degli adulti.
“Marta” è la prima figura femminile che viene presentata. Marta è di per sé ambigua: ha un vestito nero che sembra viola ma è anche una stella in realtà. Allegoricamente Marta rappresenta una “nera signora” che si diverte a mietere vittime. Chi si innamora o meglio si infatua di questa figura è destinato alla frustrazione.
“Signorina N.A.” è la seconda donna dell’album, figura a tratti evanescente a tratti vividamente viva nella memoria di chi canta ma pur sempre lontana e quanto mai irraggiungibile. Rispetto a “Marta” in “Signorina N.A.” si avverte il fatto che in passato c’è stato un momento in cui chi canta e la ragazza sono stati veramente vicini, sfiorandosi soltanto.
“Notturno di Freud” segna una sorta di spaccatura concettuale con la prima parte dell’album. In sostanza, ci racconta di come in realtà la forma di amore più pura e incontaminata è quella per l’arte e la filosofia. Durante un’immaginaria seduta psicologica da Freud in persona, il cantante racconta al padre della psicanalisi un sogno fatto su un filosofo assai discusso ma allo stesso tempo di indiscutibile importanza filosofica.
“Nelle fiabe di Andersen” tratta in maniera sincera e diretta il tema della lontananza tra persone che non possono più godere l’uno della presenza dell’altro. Una distanza che porta comunque alla ricerca dell’altro nelle grandi e piccole cose dell’Universo, vero antidoto contro una solitudine imposta.
“Carolina” è la terza personalità femminile del disco. È una ragazza distratta e pigra o per lo meno non interessata a certe situazioni o persone. Dietro a “Carolina” si cela una lotta simbolica, ossia quella di tutte le donne che cercano ogni giorno di guadagnarsi la propria libertà individuale e collettiva.
“A una passante” riprende una poesia di Baudelaire contenuta in “I fiori del male”. Il cantante si innamora a prima vista di una ragazza che passa e va per la sua strada. È’ una rincorsa: la cerca al porto, nei libri e con la fantasia ma non la vedrà mai più. L’amore, meta in tutto l’album, si fa sempre più lontano e dunque irraggiungibile.
“La notte di Budapest” è in realtà una notte insonne vissuta dal protagonista dell’album. In un mondo dove c’è poco spazio per amare, l’amore resiste in questa città dell’est Europa. Il monologo del cantante è in un certo senso un grido destinato a tutta l’umanità, disperato, inascoltato. Ma il canto finale della comunità sembra poter cambiare le carte in tavola.
Classe ‘98, Alessandro Celani cresce a Roma, per poi spostarsi nel piccolo paese Capena, dove vive tuttora. A 10 anni inizia a studiare batteria, a 13 canto, circondato da un ambiente artisticamente molto stimolante. Si dedica per molti anni al perfezionamento della tecnica vocale, per poi iscriversi a un corso di recitazione presso un’accademia teatrale.
A 22 anni compone le prime canzoni per la band di cui fa parte. A luglio 2022 esce “Sogno 0”, il primo singolo solista, a cui segue “La mia amica” all’inizio del 2023.
Il 22 dicembre 2023 esce il singolo “Marta”, seguito l’8 marzo da “Carolina”, primi due estratti dal suo disco di inediti, “Anima Vita”, pubblicato il 29 aprile 2024.