ANDROGYNUS pubblica il videoclip di “Asfalto”

Esce il videoclip di “Asfalto”, la opening track del disco di debutto di Androgynus, “Medioevo Digitale”, uscito lo scorso 28 ottobre per Artist First e inserito da Rockit tra i cinquanta migliori album del 2022. Si tratta di una intro naif anti-capitalista, quasi una filastrocca inquietante che descrive l’ambientazione urbana del ventunesimo secolo dal punto di vista di un bambino o di un alieno. Il brano è fortemente influenzato dalle impressioni di una Roma caotica da parte di una persona che si trasferisce dalla campagna. Nonostante sia la traccia più corta dell’album, i suoi arrangiamenti profondamente e sofisticamente articolati la rendono una delle più intense all’interno del progetto. Nel videoclip, realizzato grazie alla vittoria del Premio Publiacqua 2022 durante il Rock Contest di Controradio Firenze e avente per protagonista il giovanissimo Lapo Ricci, si osserva un bambino recluso all’interno di un luogo buio, dal quale osserva e interagisce con la natura e gli animali attraverso degli schermi. In seguito ad un improvviso blackout, tali schermi iniziano a mostrare scenari di guerra e di inquinamento acustico-ambientale, alimentando nel protagonista della storia raccontata da Androgynus la consapevolezza cambiamento della realtà in cui vive, come se non esistesse più veramente e sia stata inevitabilmente distrutta. Turbato da questa presa di coscienza, il bambino trova una pianticella cresciuta in una crepa nel cemento. Convinto di onorare questa forma di vita pura ed autentica, decide di puntare tutte le telecamere verso la pianta, duplicandola sugli schermi presenti e ricadendo nell’atteggiamento che ha portato gli umani ad avere un rapporto virtuale e indiretto con qualcosa di naturale e vitale. “Asfalto” non vuole essere un messaggio contro qualcuno o qualcosa. È solamente il grido disperato di chi si rende conto con chiarezza della contraddizione esistente nel mondo, di quel bambino innocente costretto ad accontentarsi e a scambiare la vita vera con qualcosa che finisce per essere solo una pallida immagine.È una forte scarica di energia, che ci permette di accogliere il presente senza accontentarsi, ma con l’intento di viverlo intensamente.
L’Androgino è la figura mitica che riequilibra in sé femminile e maschile, ascolto e azione, perdono e severità, conciliando le forze opposte che si scontrano nel mondo. È quel mistero che concilia le energie grezze e primitive che investono quotidianamente la nostra vita rendendocene schiavi. L’Androgino di cui parla il collettivo non riguarda l’orientamento sessuale o le caratteristiche fisiche che differenziano l’uomo dalla donna e viceversa. In definitiva, è l’essere che non viene usato, ma che fa uso di queste energie; al fine di realizzare un’esistenza completa ed appagante anche grazie ad una certa indipendenza.
Gabriele Bernabò, autore del disco, inizia la sua esperienza musicale con il violino all’età di 7 anni. Durante l’adolescenza si appassiona al rock, ai sintetizzatori e alla canzone italiana, milita in diversi gruppi per cui cura scrittura, arrangiamenti e registrazioni e vince diversi concorsi grazie a quali riesce a finanziare un piccolo studio casalingo. Finito il liceo musicale a Grosseto, si trasferisce a Roma, dove si laurea in violino al Conservatorio Santa Cecilia e dà vita al suo attuale progetto Androgynus, con il quale si esibisce in diverse realtà della capitale e d’Italia.Il 28 ottobre esce “Medioevo Digitale”, un concept album di canzoni inedite in italiano tra psichedelia, rock e canzone d’autore, che promette di incantare l’ascoltatore in un viaggio attraverso Natura, Musica e Parole. Il disco viene mixato nello studio di Stefano Bechini, distribuito da Artist First ed ottiene importanti riconoscimenti su Repubblica Firenze e su Rockit, che lo inserisce tra i cinquanta dischi più belli del 2022.
Nel 2022, Androgynus vince ben tre premi all’interno della finale del Rock Contest di Controradio Firenze e si aggiudica dei premi speciali alla finale del concorso BiennaleMArteLive.
Allegra Fanti è l’anima “visiva” del progetto da sempre ispirata dall’Arte Sacra, dalla Natura e dai loro simboli. Si diploma al liceo artistico di Grosseto e dopo gli studi liceali si laurea in fine arts presso l’Università di Northampton in Inghilterra. Successivamente frequenta la magistrale di animazione ed effetti visivi alla RUFA di Roma. Per Androgynus cura videoclip, illustrazioni, fotografie, allestimenti e costumi e proiezioni degli spettacoli dal vivo.