Annunciato il Festival Mar 2023

Gli anni delle scatenate estati italiane 80, 90 e di inizio millennio, quelli che confondevano giorni e notti all’insegna di un divertimento senza fine, sono tornati. E arrivano a bordo di una imbarcazione che, da giugno a fine agosto 2023, approdando nei porti delle più importanti località balneari italiane, li illuminerà con una tsunami di musica, esperienze che coinvolgeranno tutti i sensi, e divertimento alla massima potenza. Per tutti i gusti e per tutte le età. Da nord a sud e coast-to-coast. Gallipoli, Sanremo, Lignano Sabbiadoro e Rimini sono solo alcuni dei porti del divertimento estivo in cui la Festival Mar Boat approderà con il suo caleidoscopico programma di eventi.
Ogni tappa, che durerà un intero weekend, avrà come protagonista la musica. Nei due palchi dell’happening vedremo infatti alternarsi artisti di primo piano, altri emergenti e anche tutti quelli che, al Festival Mar, debutteranno senza avere come obiettivo le vette delle classifiche.
Ma ridurre il Festival Mar a una kermesse musicale sarebbe riduttivo. Festival Mar è, infatti, un villaggio. Dove al suo interno verrà creata una “Food court” in cui chef stellati competeranno bonariamente con le stelle locali della cucina “casereccia”. Ci sarà poi “The Lab”, uno spazio dove i creativi di ogni ordine e grado (si va dalla moda al design) troveranno il loro palco d’espressione. Nell’“area sensoriale”, inoltre, tutti i partecipanti potranno misurarsi con esperienze immersive mai provate prima. E, infine una “social house” per chi, anche solo per pochi istanti, vorrà sentirsi una star dei social, sessioni di yoga per rilassarsi dopo una serata “ad alta velocità” e prepararsi alla successiva e molto altro.
Al Festival Mar l’Italia torna a divertirsi. Con l’intensità dell’epoca d’oro delle estati italiane. Amplificata dalle suggestioni e dagli stili del contemporaneo. Sarà una grande festa. Dove i boomers balleranno e canteranno insieme alla Gen Z. Anzi, l’ambizione è che da questi happening esca una nuova generazione che battezziamo “Zoomers”. In dialogo, confronto fertile e uniti, per dirla con un verso di una nota canzone, in “una tribù che balla”.
