Il 22 aprile è uscito “Lei”, il singolo della Banda POPolare dell’Emilia Rossa e dei Modena City Ramblers dedicato alla figura di Georges Moustaki, il celebre musicista e cantautore greco naturalizzato francese scomparso nel 2013. Il video è stato registrato nella casa museo dei Fratelli Cervi a Gattatico per la regia di Fabio Fasulo.
“Abbiamo scelto la data del 22 aprile perché è il giorno della Liberazione di Modena dal nazifascismo, città di origine delle due band”.

Il 25 aprile 2011 nasce la Banda POPolare dell’Emilia Rossa in piazza Grande a Modena. L’intento è stato fin dal primo momento fare politica rivoluzionaria, militante ed anticapitalista attraverso una delle forme di comunicazione più diretta, efficace ed emozionate che esistano, la musica… senza naturalmente rinunciare alla “balotta”. Il nome ed il simbolo della  banda traggono palesemente origine da una distorsione un po’ sarcastica e un po’ Warholiana del nome di quella famosa Banca emiliano-romagnola che oggi rappresenta uno dei simboli del capitalismo e della degenerazione del cosiddetto “modello emiliano”. Un modello ormai NON più rosso manco a parole. La Banda è un gruppo proletario composto da delegati Rsu Fiom delle più importanti fabbriche metalmeccaniche di Modena, tra cui Ferrari, Maserati, e da musicisti professionisti che più precari di così non si può. Definiscono il loro genere musicale col termine “internazionalista” perchè vuole essere fuori da qualsiasi schema predefinito che non siano l’unità e solidarietà delle classi subalterne anche in ambito musicale ed artistico oltre ogni frontiera. Fanno altresì tesoro di importanti ricerche in materia di canzoni popolari come quelle svolte da Gianni Bosio e dall’istituto De Martino negli anni sessanta. La sillaba “POP” di “POPolare” nel nome della Banda è un chiaro quanto umile riferimento ed omaggio agli “Area” Band rivoluzionaria cui NON si rifanno in termini di stile perchè assolutamente inimitabili e non più riproducibili ma cui si rifanno in quanto a spirito e a carica sovversiva e anticapitalista. Mai come in questa nostra epoca è necessario alzare la testa e difendere con orgoglio le tradizioni di lotta del movimento operaio anche dal punto di vista culturale e artistico. Il loro motto è quello di Andrè Breton: “Indipendenza dell’arte per la rivoluzione. La rivoluzione per la liberazione definitiva dell’arte”. Il brano “Non mi scorderò di te” dedicato alle vittime della strage alla Thyssenkrupp di Torino ha vinto il Val Susa Film Festival 2019. “‘O Padrone” è stato realizzato davanti ai cancelli della Whirlpool di Napoli assieme agli operai in lotta. La canzone “Vi amo tutti” è dedicata a Franca Ongaro Basaglia. Mentre la canzone “Portella della Ginestra” ha vinto nel 2019 il concorso Materiale Resistente 2.0 promosso dal MEI. Il 1 maggio 2021 hanno pubblicato “Domani ti sparo” realizzato assieme al rapper Kento.

I MODENA CITY RAMBLERS nascono nel 1991 come gruppo di folk irlandese, innamorati della musica e delle tradizioni dell’isola di Smeraldo. Dopo lo storico demo-tape autoprodotto COMBAT FOLK, nel 1994 esce per l’indipendente XRecords il primo album, RIPORTANDO TUTTO A CASA, piccolo e raro caso d’immediato successo a livello underground, poi ripubblicato dalla Blackout / Mercury. E’ un disco con cui i Ramblers rivendicano un’identità meticcia, fatta di Irlanda ed Emilia, dei racconti sulla Resistenza e degli anni 60, di viaggi e di lotte. Il disco costituisce tuttora il best seller nella discografia della band, con più di 200.000 copie vendute ad oggi. Nel 1996 arriva nei negozi il secondo lavoro, LA GRANDE FAMIGLIA. Il suono comincia a cambiare e il folk si contamina con il punk e il rock. Terzo capitolo discografico nel 1997: esce TERRA E LIBERTA’, fortemente influenzato dai viaggi nel continente latino-americano, dalla lettura e dalla frequentazione di molti scrittori di quelle terre. Sul finire dell’anno la band suona in Bolivia, a Vallegrande per le celebrazioni del ventennale dalla morte di Che Guevara, e poi a Cuba, dove si esibiscono in Plaza de la Revolucion davanti a 500.000 persone. Nel 1998, dopo oltre 500 concerti, i Ramblers realizzano RACCOLTI, registrato dal vivo in un pub e completamente acustico. Nel 1999 il gruppo pubblica FUORI CAMPO, con il nuovo marchio Universal che si sostituisce al vecchio Polygram: nelle sue canzoni convivono i suoni del folk irlandese degli esordi e la nuova ricerca espressiva più “contaminata”. Importante la collaborazione con lo scrittore cileno Luis Sepulveda, che scriverà poi per la band “Una Perfecta Excusa”. Il disco viene pubblicato anche in Giappone, per la locale consociata Universal. Nello stesso anno la Giunti dà alle stampe la prima vera biografia dei Ramblers, COMBAT FOLK: L’ITALIA AI TEMPI DEI MODENA CITY RAMBLERS, scritta da Paolo Ferrari e Paolo Verri. Dalle piazze italiane ai piccoli club delle Asturie e della Catalogna, dai campi Saharawi nel deserto con esibizioni solidali, dalla Bolivia al Sudafrica all’interno d’importanti festival, i Modena City Ramblers macinano km e impegni, proponendosi come fenomeno non solo italiano. Nel 2002 esce RADIO REBELDE, prodotto da Enzo “Soulfingers” Rizzo, già dietro il mixer con Mano Negra e Les Negresses Vertes. Nelle sue tracce il punk, l’elettronica, il dub, il reggae, i ritmi africani, latini e balcanici s’inseriscono sull’originaria base folk / popolare in maniera personale e innovativa. Nello stesso anno il gruppo inaugura una propria etichetta di produzione discografica: la Modena City Records. La tournée di RADIO REBELDE non ha confini per gli MCR: nel 2003 sono ospiti della comunità zapatista del Chiapas e suonano per gli indios del vicino Guatemala. Nello stesso anno viene pubblicato il mini-cd MODENA CITY REMIX (Black Out / Mercury), un progetto per i dancefloor con remix di artisti e dj particolarmente apprezzati per il loro stile dai Ramblers: tra gli altri i Transglobal Underground e i Feel Good Productions. ¡VIVA LA VIDA, MUERA LA MUERTE! arriva nei negozi nel 2004, prodotto da Max Casacci dei Subsonica, sempre per la Blackout-Mercury/Universal: diventerà disco d’oro, superando le cinquantamila copie vendute, mentre la canzone “Ebano” vincerà il prestigioso premio “Amnesty – Voci per la libertà”, come esempio di brano impegnato nell’ambito delle tematiche dei diritti umani. Sempre nel 2004 arriva nei negozi il primo DVD ufficiale della band, CLAN BANLIEUE: 1992-2004, la Grande Famiglia in Movimento. Nel 2005 vede la luce APPUNTI PARTIGIANI, in coincidenza con il sessantesimo anniversario della Liberazione. La produzione del disco, seguita direttamente dai Ramblers, vede la partecipazione, tra gli altri, di Francesco Guccini, Moni Ovadia, Piero Pelù, Goran Bregovic e la sua Wedding and Funeral Band nonché il britannico Billy Bragg, tutti a interpretare brani legati al tema della Resistenza. Il cd è il primo a essere pubblicato dalla Mescal, fino a questo momento Management e Booking Agency del gruppo, in coproduzione con la MCRecords e con distribuzione Universal. Come già i precedenti due cd, l’album arriva nella Top Ten italiana di vendite discografiche, diventa disco d’oro e si accompagna a un ennesimo fortunato tour che porta la band in giro per l’Italia. Alla fine del 2005, arriva l’abbandono del cantante Stefano “Cisco” Bellotti: dopo 14 anni di concerti, dischi, viaggi e incredibili soddisfazioni, Cisco compie una scelta che, come in precedenza per altri abbandoni, è figlia soprattutto di esigenze personali ed è compiuta con grande serenità e senza dissapori. I nuovi elementi provengono dalla cerchia di amici e compagni di strada dei Ramblers: Davide “Dudu” Morandi, cantante dei conterranei “Mocogno Rovers” e, prima presenza femminile stabile nel gruppo, la cantante e attrice Betty Vezzani. Per la produzione artistica del nuovo disco la band chiama il noto produttore inglese Peter Walsh, già collaboratore, tra gli altri, di Simple Minds e Peter Gabriel. Tra gli ospiti di rilievo che partecipano alle registrazioni la brass band macedone Original Kocani Orkestar e il celebre musicista irlandese Terry Woods, membro dei Pogues e tra i principali esponenti del folk irlandese dagli anni 70 ad oggi. DOPO IL LUNGO INVERNO esce nel 2006 ed entra immediatamente in classifica all’undicesimo posto. Dopo un tour di 100 tappe e oltre duecentomila presenze, il 6 ottobre giunge la tragica notizia della scomparsa, in seguito ad un incidente stradale, di Luca “Gabibbo” Giacometti, mandolinista e bouzoukista nella band dal 2002. I Ramblers e Cisco lo piangono assieme a migliaia di fans giunti da tutta Italia. Col nuovo anno è pronto il disco “internazionale” su cui i Ramblers avevano nei due anni precedenti lavorato assieme a Terry Woods: BELLA CIAO, viene pubblicato nel 2008 dalla MESCAL/MCRecords in Italia, Germania, Olanda e Svizzera. Il disco contiene alcune delle canzoni più significative dello stile e del percorso musicale dei Ramblers “rilette” con l’aiuto di Terry Woods, nonché alcuni inediti tradizionali incisi per l’occasione, e porterà i Ramblers a macinare km e concerti in tutta Europa. Nel 2009 gli MCR rientrano in studio di registrazione. La produzione torna a essere curata direttamente dai Ramblers, che scrivono e arrangiano tutte le dodici canzoni del disco, molte delle quali legate al concetto di libertà, in tutte le sue diverse declinazioni personali e sociali. ONDA LIBERA è l’undicesimo album della band e al disco partecipa anche il nuovo fisarmonicista e tastierista Leonardo Sgavetti. A un mese dalla pubblicazione del disco, i Ramblers e LIBERA portano in giro per l’Italia “Onda Libera in Libera Terra”, un tour particolare che vede la band, assieme a numerosi ospiti fra i quali Dario Fo e Marco Paolini, esibirsi presso i beni confiscati alle mafie sui quali operano le cooperative di LIBERA. Dopo un’intensa estate di concerti, giunge la notizia dell’abbandono della band da parte di Kaba Cavazzuti e Betty Vezzani. Per entrambi la decisione è dettata da scelte di vita strettamente personali, al contempo entra nella band il chitarrista Luca Serio Bertolini, cantautore e tecnico al seguito della band ormai da tempo. SUL TETTO DEL MONDO viene pubblicato da MESCAL/MCRecords nel 2011 ed è il dodicesimo capitolo della vicenda artistica della band, nata esattamente vent’anni prima. Tredici sono le canzoni del cd; tutte scritte, arrangiate e prodotte dalla band. Tra i pochi amici musicisti ospiti nelle canzoni, spicca il nome di Tony Esposito, storico percussionista napoletano. La band non si concede riposo e già nel 2012, dopo averci lavorato a lungo come progettazione e scrittura, pubblica un doppio cd a nome BATTAGLIONE ALLEATO: uno speciale progetto curato dai MCR che firmano anche buona parte delle 26 canzoni presenti, sia come MCR che come gruppi di lavoro aperti a collaborazioni esterne. I dischi celebrano la memoria di un episodio particolare della Lotta di Liberazione avvenuto in terra reggiana. Dopo APPUNTI PARTIGIANI e la partecipazione a MATERIALE RESISTENTE, questa pubblicazione rappresenta per gli MCR un ulteriore capitolo di un lavoro musicale sulla Memoria Storica che non cessa di essere preminente esigenza artistica e culturale. A tour concluso, Luciano Gaetani, dopo tre anni in pianta stabile nella band, ritorna alla sua occupazione principale di psicologo e in sette i Ramblers pubblicano nel 2013 NIENTE DI NUOVO SUL FRONTE OCCIDENTALE, doppio cd e tredicesimo disco e lavoro dalla duplice anima, “combat” e poetica, incentrato su storie d’Italia di ieri e di oggi. Nel 2014 ricorre il ventennale del debutto discografico e la band decide di celebrare l’evento con uno speciale tour che li vede protagonisti da marzo in avanti nei locali e nelle piazze di tutta Italia: con “Venti”, questo il nome scelto per il live, i Ramblers propongono le canzoni più note e qualche chicca estratta dalla loro ventennale discografia in uno show pensato in tre set: patchanka celtico, acustico e combat folk, a evidenziare le tre anime che contraddistinguono il suono Ramblers. Dalla prima data tenutasi in marzo a Bologna viene ricavato un doppio cd/dvd dal vivo chiamato appunto VENTI. Questo è anche il primo prodotto discografico dall’abbandono della Mescal, con la quale erano stati coprodotti tutti i dischi precedenti dal 2005. Nel 2015 viene pubblicato TRACCE CLANDESTINE con numerose partecipazioni di amici e artisti italiani e internazionali, tra i quali Eugenio Finardi, la Pegatina, Bongo Botrako, Mellino de Les Negresses Vertes e i Dubioza Kolectif. Il disco si compone di tracce particolari, mai registrate, oppure comparse solo in dischi oggi introvabili, canzoni spesso di altri autori che rientrano a pieno nel registro culturale e musicale dei MCR. Sul finire dell’anno i Ramblers intraprendono una serie di concerti europei assieme ai 99 Posse, in un inedito connubio live chiamato RESISTENZA GLOBALE TOUR, che li porta a fare sold-out in club londinesi, olandesi e francesi. Nel 2016 i Modena City Ramblers festeggiano i 25 anni dalla loro formazione. Per l’occasione varano una speciale tournée, la “Punk’n’Folk Revue”, che rivisita il loro intero repertorio e li porta con grande successo di pubblico a totalizzare più di settanta date tra la primavera e l’estate. Nel novembre ripetono quindi ancora l’esperienza del RESISTENZA GLOBALE TOUR assieme ai 99 Posse con un altra serie di sold out europei. Nel marzo 2017 pubblicano il nuovo disco di inediti dopo quattro anni, MANI COME RAMI, AI PIEDI RADICI, con ospite la band americana dei Calexico nel brano “My Ghost Town”, e partono con il nuovo tour, che li porterà su e giù per l’Italia per altre decine e decine di date. Nel febbraio 2018 il chitarrista Luca Serio Bertolini lascia il gruppo e viene sostituito da Gianluca Spirito, polistrumentista già nei Ned Ludd e da anni stretto amico dei Ramblers. Nel marzo 2018 inizia il tour con la nuova formazione: Sulla strada, controvento tour, che ripropone i vecchi pezzi più famosi e i nuovi successi, senza scordare l’approccio irish che caratterizza i Modena City Ramblers fin dalle origini. Il 4 novembre 2018 registrano nel rinnovato Studio Esagono di Rubiera, lo studio dove i Ramblers sono cresciuti e hanno registrato buona parte dei dischi, un live in acustico a cui poi seguirà una campagna di crowdfunding per la pubblicazione del relativo album chiamato RIACCOLTI. Il titolo, non a caso, ricorda il precedente Raccolti del 1998, di cui l’album riprende l’idea di arrangiamenti acustici e la spinge ancora più all’essenza delle canzoni, senza basso e con percussioni e batteria minimali. L’album, già distribuito ai raisers, viene poi pubblicato il 5 marzo 2019 in cd/ Dvd e doppio vinile. Il 22 dicembre 2020, il batterista Roberto Zeno annuncia la sua partenza dal gruppo dopo 26 anni di militanza e viene sostituito da Diego Scaffidi, già dietro i tamburi con, tra gli altri, Davide Van De Sfroos. La nuova formazione celebra la festa dei suoi trent’anni di storia con un concerto in streaming proprio il giorno di San Patrizio, il 17 marzo, dall’Estragon di Bologna, MCR LIVE 30 è tra i primi live a pagamento in streaming in Italia, evento per il quale sono stati venduti 1.700 biglietti ‘virtuali’, un successo che non era per nulla garantito e che ha avuto anche un perfetto esito tecnico. Con la conclusione delle misure di restrizione per il Covid e la ripresa dei concerti, dalla primavera del 2022 i Ramblers ripartono dal vivo con la scaletta celebrativa del disco d’oro “Appunti Partigiani”, una scaletta molto particolare, con un focus sul materiale più ‘partigiano’, attingendo però anche dal resto della discografia della band, da sempre legata con un filo rosso alle tematiche e ai valori della Resistenza.

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