Il bassista/cantante brianzolo Bengala dopo la pubblicazione del 45 giri “Le Rose di Cristallo” torna a distanza di pochi mesi con un nuovo lavoro, “AVRVM”. Il full lenght estende l’arco narrativo del precedente disco fungendo da anello di congiunzione tra il neo folk a tinte noir, che caratterizza da sempre i lavori dell’artista lombardo, e il cantautorato più melodico. All’incirca 1600 anni fa la nuova religione arrivata dal medio oriente prese il totale controllo della società occidentale, un periodo pieno di violenze e soprusi. Dove un’antica cultura millenaria venne schiacciata da quello che allora era il progresso.
È in questo lasso di tempo storico che si intrecciano i racconti di Aurum.
Il disco è strutturato in 3 parti. L’incipit riprende una storia d’amore finita in tragedia (Le rose di cristallo) e la scomparsa dell’ultima vestale (Celia Concordia).
Dopo la title track strumentale, la seconda parte dell’album si sviluppa tra leggendari labirinti (Carnivoro), passando per antiche dicerie “pagane” che raccontano i vizi proibiti di un noto esponente della nuova religione monoteista.
Il terzo segmento è l’ultima agonia di un mondo schiacciato e soffocato. Il “flagello e la clessidra” tratta il supplizio di Ipazia d’Alessandria.
Il tutto si chiude con una personale interpretazione de “La ballata degli impiccati”di Fabrizio de Andrè, contestualizzata nell’ultimo respiro di chi è nato nel periodo sbagliato.
Prodotto da Produzioni Sonore Brianza e Claudio Giuntini il disco uscirà prima in streaming e poi in formato fisico i primi di ottobre.

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