Print Friendly, PDF & Email

Esce venerdì 25 febbraio 2022 in distribuzione Artist First “big boy“, il singolo di debutto del progetto dada sutra. Un brano ossessivo e disturbante che suona come uno schiaffo in faccia, ispirandosi a personalità del calibro di Nick Cave e PJ Harvey. L’immagine della violenza sessuale in qualche forma è stata presente, da subito, anche nella parte strettamente musicale della canzone, che è nata da un’improvvisazione insieme al pianista e compositore Vincenzo Parisi: il titolo provvisorio quando ancora non aveva un testo era “Buonanotte, Miss Greenlee”, in riferimento a una famosa necrofila.

“big boy” è la caricatura di uno stupratore, la caricatura di una vittima – un gioco su qualcosa di serissimo e, più che una condanna, una risposta. È la dualità di un male resa personaggio fittizio e grottesco, un essere mitologico: ma di una mitologia acida, urbana, sotterranea. Sono immagini legate a una violenza sessuale che però è insinuata, non dichiarata, possiamo averla subita oppure no – ma è comunque onnipresente nella cultura in cui viviamo, legata alle stesse idee che abbiamo di maschile e femminile. 

dada sutra è un progetto con base a Milano e guidato dalla bassista e cantante Caterina Dolci. Il primo EP, che uscirà in primavera e di cui Dolci ha curato anche le grafiche, unisce sonorità post-punk ad atmosfere oniriche e coinvolge il pianista Vincenzo Parisi, il batterista e produttore Giacomo Carlone e il percussionista Lorenzo D’Erasmo. Una stratificazione di influenze disparate, da PJ Harvey alla musica mediorientale, dal Minimalismo americano all’industrial tedesca, e colorata di collage art e immaginario distopico, a cui il singolo big boy fa da apripista.

I live eclettici, che includono brani in inglese e in italiano, poesia nordafricana, merchandise DYI, prepared bass, canti sciamanici, hanno calcato palchi importanti di Milano come Mare Culturale Urbano, Ohibò, Cox18, attirando l’attenzione della critica.


Share Button