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Ancora freschi dell’album di debutto “Diamond Dust”, uscito a fine 2020 per Seahorse Recordings, il post-rock dei genovesi Bilbosa torna il 18 giugno con il nuovo EP “Ayla”. Il nuovo lavoro include 4 nuovi brani, che si muovono ulteriormente verso contaminazioni col jazz, sperimentazioni ritmiche e forme compositive vicine alla world music.

A ulteriore conferma della volontà di abbattere i confini fra generi, i Bilbosa hanno scelto di proporre il brano Neon in due versioni, di cui una con la parte vocale, soluzione del tutto inedita per il loro sound.  La versione cantata di Neon, che è stata pubblicata come singolo il 3 giugno, è nata dalla collaborazione con la cantante e compositrice irlandese Lori Sky. Il timbro e lo stile vocale tipicamente irish di Lori si fonde sulle ipnotiche basi elettroniche dei Bilbosa, avvicinando le sonorità del singolo a una sorta di impossible collaborazione fra Dolores O’Riordan e i  Massive Attack. 

Come per Diamond Dust, l’EP è stato registrato a Genova da Tristan Martinelli, presso i Green Fog Studio dei Meganoidi.

Per me la musica di Neon è stata come una luce intensa, paragonabile all’amore che una relazione importante porta nelle nostre vite. Ho scritto il testo per ricordare mia madre, che avevo perso da poco. La musica mi ha aiutata a esprimere ciò che ho imparato sul dolore, quanto nello sperimentare e vivere una perdita si diventi più disposti a apprezzare e comprendere l’importanza dell’amore. Lori Sky

Il Covid ci ha costretto a diventare più creativi nel modo di collaborare con altri artisti. Noi abbiamo scritto la parte musicale, e l’abbiamo inviata a Lori Sky. Lei ha ascoltato e ha scritto un testo che è molto personale, ma allo stesso tempo universale nel modo in cui affronta i temi dell’amore, del dolore e della perdita. David Carroll (Bilbosa)

I Bilbosa nascono a Genova nel 2016, dopo lo scioglimento del precedente gruppo “Chaos del Signor Gaza”. I quattro musicisti compongono hanno speso molte delle proprie energie collaborando, jammando e cercando di capire che linea musicale intraprendere, fino al momento in cui, nel 2018, hanno deciso di rinchiudersi in studio per registrare il loro primo album ufficiale.
Diamond Dust, l’album d’esordio pubblicato a settembre 2020 per Seahorse Recordings, rievoca emozioni di ampio range, dalla gioia e dalla felicità assoluta a momenti di tristezza, e di disperazione. Emozioni universali che ognuno di noi ha provato in diversi momenti della propria vita.
L’album è totalmente strumentale; non vi sono quindi testi ne’ parole che indirizzino l’ascoltatore verso stati d’animo precisi, lasciandogli il pieno controllo e l’autorità di lasciarsi guidare dal suo istinto, dalle sue emozioni e dalle immagini che si proiettano autonomamente nella sua testa durante l’ascolto dei pezzi.
L’immaginario spazia dalle glaciali montagne del Cile alle calde spiagge sabbiose del Borneo, passando attraverso un vulcano sulfureo dell’anello del Pacifico, per volare sopra le acque dell’Africa con uno stormo di fenicotteri e poi guardare gli iceberg in compagnia di orsi polari.
Questa musica è stata concepita proprio con l’intento di far viaggiare mentalmente l’ascoltatore attorno al globo, verso i luoghi che amerebbe esplorare, anche quando si è, più o meno forzatamente, inchiodati al proprio divano

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