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Il videoclip di “Am I Dreaming“, nuovo singolo dei BowLand, è ora disponibile su YouTube. Il brano, nato durante il lockdown, descrive uno strano stato d’animo in cui è difficile dire se si è svegli o se si tratta invece di un sogno. L’anima sospesa generata dal testo viene rafforzata dalle sonorità leggere e orientali del tanbour, generando un’atmosfera onirica e misteriosa.

Il video, diretto da Rino Stefano Tagliaferro, è ambientato all’interno di una villa misteriosa e inquietante, in cui risuona nell’aria una voce ipnotica che produce una melodia in grado di trascinare chi l’ascolta in una dimensione altra. Il suono proviene da una figura sinistra e meravigliosa nata da un cumulo di terra. Ha le sembianze di una donna e le mani che somigliano alle fronde di un albero.

Due guardiani, che portano in grembo un fascio di rami secchi, le rimangono accanto: l’essenza della Musica deve essere protetta a tutti i costi. Vittime della malìa della Musa, i BowLand ne seguono il ritmo danzando in bilico tra il sonno e la veglia, nel limbo accogliente che precede il risveglio. A reagire alle sonorità che invadono gli ambienti anche due presenze enigmatiche: un uomo che si muove a ritmo sincopato, quasi ne fosse posseduto, e una donna col volto coperto da maschere, che gioca con lo spettatore mostrandogli elementi dal carattere fortemente simbolico.

BowLand è un progetto musicale nato a Firenze da tre amici che si sono incontrati a Teheran, ma che trova le sue radici in uno spazio dove atmosfere fluttuanti e suoni insoliti si fondono con voci eteree e ritmi groovy. BowLand in persiano significa “alto”. É un viaggio, un’ascesa, una terra sognata e sognante dove i tre ragazzi sono approdati, senza averlo pianificato. Nel 2017 esce Floating Trip, primo album della band, una somma delle influenze artistiche del loro percorso maturato negli anni – dai Gorillaz ai Portishead, passando per le Cocorosie e Nicolas Jaar. Tracce le cui parole sono diretta conseguenza della musica, origine primaria; pezzi che portano dentro un’innata radice mediorientale, ma che di stereotipo o di definizioni forzate non hanno nessuna parvenza.

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