“Curve nell’anima”: il nuovo brano di Luca Erriquenz

C’è una musica che non ha bisogno di alzare la voce per farsi sentire.
“Curve nell’anima” è uno di quei brani che parlano con il tono sommesso di chi conosce il dolore, ma ha imparato ad abitarlo con grazia. Una canzone che scava con delicatezza nelle pieghe più intime dell’animo umano, trasformando le ferite in arte e le cicatrici in melodia.
Il testo, firmato da G. Lucchese, è una riflessione profonda, quasi una confessione in forma poetica. Ogni parola sembra custodire il peso dell’esperienza, ma anche la luce di una consapevolezza raggiunta attraverso il tempo, il silenzio, l’attesa. È un invito a riconoscere e accogliere le nostre curve interiori e a danzare con esse, senza paura.
La musica composta da Luca Erriquenz accompagna il testo con un arrangiamento sobrio, elegante e cinematografico. L’atmosfera è quella di una ballad classica, ma con un respiro contemporaneo: i suoni sono morbidi, avvolgenti, costruiti con cura per lasciare spazio alla voce e alle emozioni che essa veicola. Nessun eccesso, nessuna ricerca dell’effetto, solo equilibrio e profondità. La voce, infatti, non interpreta: vive, suggerisce, accarezza.
Porta l’ascoltatore in un luogo di raccoglimento, dove l’arte non è evasione ma ascolto profondo.
“Curve nell’anima” è una canzone che si rivolge a chi ha attraversato le proprie notti bianche e ha capito che anche il buio può insegnare. È un brano che parla a tutti coloro che sono stati delusi, feriti, o semplicemente messi alla prova, ma che non hanno smesso di credere nella bellezza di una rinascita possibile.
Il risultato è un’opera intima ma universale, dolente ma luminosa. Un piccolo manifesto sonoro per chi cerca nella musica non solo intrattenimento, ma anche verità, conforto, ispirazione.
Pianista e cantante, fin da giovane viene rapito dal ritmo travolgente del Rock’n’Roll. Con una presenza scenica carismatica e uno stile trascinante, porta sul palco la musica dei grandi maestri del genere, da Jerry Lee Lewis a Ray Charles, passando per il blues autentico di Johnny Johnson e Booker T. Laury.
Inizia lo studio del pianoforte a 11 anni, con un percorso di formazione in scuole private, per poi aprirsi al mondo del jazz, blues, gospel e allo studio del canto. Dopo il liceo, prosegue il suo percorso accademico iscrivendosi alla facoltà di Musicologia e al Conservatorio “Mascagni”, dove consegue la laurea e la specializzazione in Pianoforte.
Vanta una carriera live di 24 anni sui palchi di tutta Italia e un catalogo di 11 album inediti. Nel 2020 pubblica il saggio musicale “Musica + Emozioni = Tutto Calcolato”, che riflette il suo approccio profondamente emotivo ma strutturato alla musica.
Sempre orientato alla crescita professionale, nel 2020 si iscrive nuovamente all’università, conseguendo quattro Master universitari.
Dal 2023 è Direttore dell’Orchestra “Faber” di Pisa, con la quale porta avanti un importante progetto di divulgazione musicale e concerti tematici.
