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Che senso ha ormai proporre l’ennesimo singolo di uno dei tanti cantautori che bussano alle porte della stampa e delle radio per arrivare alle orecchie di centomila persone quasi sempre troppo distratte per ascoltare e capire davvero quello che l’artista sta comunicando?

“Se fai sempre le stesse cose non cambia nulla” afferma Vinicio Simonetti nel breve docu-video in cui racconta com’è nata l’idea di pubblicare il suo nuovo lavoro solo per chi davvero è interessato e disposto ad ascoltarlo.

La stessa riflessione sulle abitudini frenetiche del music-biz odierno Vinicio l’ha rivolta anche ai concerti, realizzando una performance provocatoria nella piazza della sua città, Ascoli Piceno, dove è salito sul palco davanti a centinaia di persone facendo scena muta, senza suonare neanche una nota. Il messaggio è chiaro: Vinicio è deciso a far ascoltare le sue canzoni dal vivo solo in mezzo a un pubblico che ama davvero la musica, allontanandosi dalle logiche di chi la sfrutta solo per il proprio tornaconto. Nel mirino c’è principalmente l’appiattimento dell’arte che, soprattutto tramite il dispersivo e caotico meccanismo dei social network, mescola indistintamente tutti gli artisti in un calderone di proposte eterogenee che sfrecciano alla velocità della luce lasciando poco e niente dietro di sé. Siamo sicuri che valga ancora la pena stare a questo gioco?

Chi conosce e apprezza la musica di Vinicio Simonetti o è curioso di scoprire dove porterà questa sua rivoluzione, può partecipare alla “call to action”. L’occasione è, appunto, l’uscita del suo nuovo album “Messi al mondo”, anticipato dal singolo “DEJAVU’”.

Così Vinicio Simonetti descrive il nuovo singolo: “DEJAVU’ appoggia le sue fondamenta sul concept dell’album a cui appartiene. Ci parla di noi e di ciò che stiamo facendo, in quel momento in cui la realtà ci appare più sottile, ci ricorda che siamo già stati qui, o che magari qualcuno da qualche altra parte, vorrebbe cambiare qualcosa, parafrasando un po’ Matrix. Il desiderio di scrivere DEJAVU’ viene da un sogno. Il mio mondo onirico è pittoresco e vivido, questa volta in maniera particolarmente speciale.”

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