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Esce venerdì 11 giugno “LETTERE DALLA LUNGA NOTTE”, il nuovo EP di DODICIANNI, l’artista che ci ha conquistato con la delicatezza delle musiche e il concept accattivante della rappresentazione visiva dei singoli “Discoteche” e “Mio padre scrive per il giornale”. L’EP è disponibile da giovedì 3 giugno in pre-save.

A quattro anni di distanza dal precedente disco di piano solo, “Lettere dalla lunga notte” si apre con un’intro e prosegue con cinque canzoni che raccontano in modo intimo e poetico frammenti di vita osservati da Dodicianni. Tra ballad e momenti più dinamici, tra racconti delle proprie terre, vita di famiglia in un luogo con cui si è sviluppato un rapporto di amore e odio, notti nelle discoteche, rapporti ricchi di silenzi, l’EP può considerarsi un concept album il cui tema centrale è quello della fuga dall’oscurità, dal buio, dall’oppressione, portando comunque con sé molti ricordi da raccontare agli altri, delle vere e proprie lettere, fra invocazioni e vivide descrizioni.

“Tre anni fa mi sono trasferito in un piccolo paesino semi sperduto. – commenta Dodicianni – Vivevo in una piccola casa prima di un grande bosco. Questo mi ha dato la possibilità di guardare molte cose in prospettiva e rielaborarne altre. Riversare tutto dentro a questa manciata di canzoni è stato quindi quasi un modo di cristallizzare quello che sono e che sono stato. Devo molto a questo disco.”

Registrato all’Overdrive Recording Studio di Castello di Godego (TV) e masterizzato da Collin Jordan a Chicago, beneficia del suono in presa diretta con la band, per un insieme minimal e notturno, sincero e diretto, senza compromessi, dal sound scarnificato all’osso per arrivare all’essenza dei brani. È prodotto dallo stesso Dodicianni in collaborazione con Edoardo “Dodi” Pellizzari. La copertina vede uno scatto di Theo Soyez, art direction e grafica di Burro Studio, logotype di Alex Valentina

Andrea Cavallaro, in arte Dodicianni, è un creativo eclettico e dalle molte sfaccettature: cantautore, pianista, compositore e artista. Nato nel 1989 in Veneto, studia fin da giovane pianoforte, laureandosi al Conservatorio di Adria. Nel 2017 conclude gli studi in Storia e tutela dei beni artistici e musicali all’Ateneo di Padova, coniugando così le passioni per musica e arte. Ha all’attivo due dischi: “Canzoni al Buio”, che contiene il brano “Saint Michel”, vincitore del premio popolare della giuria “Voci per la libertà” di Amnesty International, e “Puoi tenerti le chiavi”, ultimato a Los Angeles sotto la guida di Howie Weinberg. Nel corso degli anni ha collaborato con musicisti del calibro di Omar Pedrini e ha aperto live di Vinicio Capossela, Thegiornalisti, Tiromancino, Modena City Ramblers. Dopo quattro anni di inattività ha recentemente ripreso il suo percorso musicale aprendo il tour europeo di Calcutta a Londra e il live di Lucio Corsi a Riva del Garda, presentando i brani inediti del nuovo progetto. 

Dodicianni è anche conosciuto nel panorama dell’arte contemporanea, per performance spesso scioccanti e provocatorie, che lo hanno portato a girare gallerie e festival italiani ed europei, come la galleria Grund di Berlino, Artefiera di Bologna e Museion di Bolzano. Tra le sue performance più note, “No Frame Portrait”, da cui è derivato l’album omonimo di piano solo, e la più recente “Il peso delle parole”, dedicata alla sensibilizzazione sul tema dell’immigrazione. Nell’autunno del 2020 esce il primo singolo del suo nuovo progetto musicale, “Discoteche”, seguito a febbraio da “Mio padre scrive per il giornale”.

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