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Il nuovo anno porterà finalmente con sé l’omonimo album d’esordio dei Dust & The Dukes. Disponibile in CD e su tutte le piattaforme digitali dal 29 gennaio 2021 per Santeria Records, con distribuzione fisica Audioglobe e distribuzione digitale The Orchard, Dust & The Dukes brucia nel solco del miglior desert rock, attingendo alle radici della musica Americana sotto a un cielo di atmosfere lisergiche. Il power trio di Firenze, composto dall’italo-americano Gabriel Stanza, da Enrico Giannini e Alessio Giusti, continua il suo percorso cavalcando verso la prima prova sulla lunga distanza, anticipata oggi 27 novembre 2020 dal singolo “Bueno’s” e relativo video, esplosivo heavy blues degno dei Dead Weather di Jack White e Alison Mosshart, nonché particolarmente eloquente nel ricordarci che, attenzione, “Dust storms may exist”.

Nelle parole della band: “Bueno’s racconta di come tutti là fuori vogliono dirti in che modo vivere la vita, ma per fortuna esistono ancora persone che si lasciano andare completamente al caos, come se si trovassero in una tempesta di sabbia. Nel video di Bueno’s è simboleggiata figurativamente la tempesta musicale dei Dust & The Dukes. Il luogo in cui si scatena il caos è in questo caso la mente di un pittore, che riflette sulla storia del peccato originale. I protagonisti sono infatti un uomo e una donna di argilla legati da alcune corde rosse, ovvero dal peccato, che cercano disperatamente di raggiungere la luce racchiusa in una cornice d’oro, emblema della libertà”.

L’immaginario dei dieci brani che vanno a comporre Dust & The Dukes richiama l’epicità delle classiche pellicole western, ma l’ascolto è un’avventura tutta da esperire sulla propria pelle. L’album include i precedenti tre estratti, usciti tra 2019 e 2020 con ottimi riscontri. Partendo dal tiro animalesco di Run, che trasla in musica l’istinto primordiale del gruppo toscano con sangue che pulsa e muscoli in tensione, con ritmica ossessivamente tribale, ombrosità alla Nick Cave & The Bad Seeds e puro rock and roll da post-sbornia Rolling Stones. Per proseguire con il più riflessivo blues di Life In A Bottle, impreziosito dal contributo di Uberto Rapisardi in veste di ospite all’organo Hammond, e con l’irresistibile energia in stile Queens Of The Stone Age del più solare Secrets In The House, “ghost dance” da ballare in punta di stivali, alternando colpi di tacco sulla sabbia che scotta.

Formati nel 2016 e forti della prestigiosa vittoria alla 29esima edizione del Rock Contest di Controradio nel 2017, dopo un EP autoprodotto sempre nel 2017 e i recenti apprezzamenti di Marc Ribot, i Dust & The Dukes concretizzano un enorme potenziale sparando la cartuccia del loro primo lavoro ufficiale. Dust & The Dukes è stato registrato in presa diretta, per preservare l’attitudine e la sensazione coinvolgente della band che suona dal vivo, davanti al pubblico, e prodotto presso il SAM Recording Studio di Lari dal fido Andrea Ciacchini.

La dimensione live, del resto, è la dimensione ideale per i Dust & The Dukes, che non a caso vantano da sempre un’intensa e serrata attività in tal senso, anche in supporto a Bud Spencer Blues Explosion o a nomi internazionali come i già citati The Veils e Tinariwen. Il primo tour europeo del terzetto, che avrebbe dovuto svolgersi la scorsa primavera ed è stato interrotto a causa dell’emergenza sanitaria mondiale, è in attesa di riprogrammazione e si svilupperà in varie tappe tra Francia, Regno Unito e Svizzera. Se chiedi alla polvere, da ora in poi con ogni probabilità arriverà in risposta la tempesta sonora dei Dust & The Dukes. Ricorda: “Dust storms may exist”.

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