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Freschezza, modernità. Un perfetto esempio di come un frammento di vita possa diventare universale, attraverso la confessione malinconica e oggettiva della fine di una storia d’amore, che non necessariamente deve portare alla rottura di un rapporto umano e sociale, ma può anche essere vissuto secondo un’altra prospettiva:

Una canzone adatta a tutti, non solo per il senso testuale ma anche per il suo mood: un leggero ritorno ai sound del passato, attraversato da un sound dream pop.

Un brano che invita da una parte a non avere paura ad esprimere ciò che proviamo, ad urlare la propria malinconia, il proprio dolorema anche, a non soffocare le proprie emozionipositive. L’amore deve essere vissuto in tutte le sue sfumatureanche quando finisce.

Colosseo” è una pagina di vita, un libro impolverato che quando viene ripreso per essere letto fa affiorare tantissimi ricordi e ci pone di fronte ad un bivio, ad una scelta: preferiamo dimenticare tutto, reprimere le nostre sensazioni e i nostri pensieri e far finta come se nulla sia accaduto solo perché la storia d’amore è finita? Oppure non dimenticare niente, ma anzi conservare quei ricordi per trarne un insegnamento esentirsi più liberi di esprimersi? La figura plateale del Colosseo, presente come testimone di un evento meraviglioso, guardiano di un momento indimenticabile, che segna l’inizio di questa storia d’amore, lo custodisce e lo cura gelosamente sotto la luce delle stelle che diventano i riflettori della scena, puntati sui due soggetti protagonisti della storia e della canzone.

Scritto da Marcello Forlani, registrato e mixato da Matteo Sandri al Monostudio di Milano, ma soprattutto interpretato da un artista, Simone Nocera, in arte “Enomi”, classe ’96, poliedrico, versatile e degno di salire sui grandi podi.

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