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Un brano che immediatamente proietta la memoria di chi ascolta agli anni 80, tra synth magnetici e note graffianti di sax, ma al contempo si rivolge in maniera estremamente diretta alla musica moderna, mettendo sarcasticamente alla berlina i meccanismi che sembrano ormai governarla. Dice Francesco: “una canzone che prima di tutto ho voluto dedicare a me stesso, per alleggerire la fatica del fare e proporre musica inedita ai giorni nostri”. Una canzone che sostanzialmente si schiera dalla parte di chi non ce la fa, in cui, già dall’ovvio richiamo al termine “osceno” nel titolo, la vena polemica è tutt’altro che nascosta. Ciò nonostante siamo ben lontani dalla consueta e prevedibile canzone di protesta, piuttosto siamo di fronte ad un frizzante e incontenibile brano pop in cui leggerezza e ironia, ormai marchi di fabbrica delle produzioni musicali di Francesco e i Passabanda, fanno da padrone di casa.

La frase “sul palco non facciamo mistero” si presta ad una duplice interpretazione: da un lato sul palco non ci sono segreti, tutto ciò che accade, le esibizioni così come le premiazioni ed i successi conclamati, sono trasparenti e veritieri; dall’altro sui palchi di oggi non passano più canzoni paragonabili a quelle dei grandi cantautori italiani che hanno fatto la storia, come “Mistero”, il brano con cui Enrico Ruggeri vinse Sanremo esattamente trent’anni fa. Di qui la scelta d’inserire nello special della canzone una citazione del brano “Mistero”, un modo con cui Francesco da un lato gioca con i doppi sensi dei suoi testi e dall’altro mette la pulce nell’orecchio all’ascoltatore su quanto sacrificio sia necessario per avere successo oggi:

Come è nata la canzone. Racconta Francesco: “Palcosceno probabilmente è rimasta nel cassetto per 15 anni. Ho iniziato a scriverla una sera tanto tempo fa. Nonostante la mia assoluta impreparazione di allora, mi ritrovai arruolato di getto a fare da giurato in un concorso canoro. Era un piccolissimo contest di provincia, ciò nonostante venivano promessi ai concorrenti partecipazioni surreali a festival stellari. L’esperienza mi fece sentire terribilmente a disagio e in imbarazzo e mi diede l’ispirazione per la prima frase della canzone.

La copertina del singolo è stata realizzata interamente da Francesco con l’intelligenza artificiale. Volendo dare rilevanza visiva al termine “osceno” del titolo e anche richiamare la connotazione sonora retrò del brano, la copertina è un’immagine vintage di una  casalinga in cucina che indossa delle cuffie, totalmente sconvolta e scandalizzata per la musica che sta ascoltando.

Un talent-show in un magnifico teatro con concorrenti, giurati e pubblico in delirio, dominato da un eccentrico host che si spoglierà fino a rimanere in culotte di pelle… decisamente un “Palcosceno”

Nel teatro di un paese di collina, si sta svolgendo un contest musicale. I giudici sono folcloristici personaggi locali: il sindaco del paese sempre entusiasta, la moglie curvy, una giornalista imbranata e la diva del paese scorbutica.

I talenti sono giovanissimi artisti dal look perfetto e curato. Tra loro risalta come un pesce fuor d’acqua Francesco, vistosamente lo sfavorito, intenzionato ciò nonostante a partecipare al contest mentre imbraccia il suo fedele ukulele.

Il pubblico fuori dal teatro, così come i giudici, sono in trepida attesa per l’arrivo di un magnetico quanto cinico ed egocentrico personaggio. Lui condurrà lo show, dando un volto alla voce della canzone mentre avranno luogo le esibizioni dei talenti. Nulla di osceno in tutto questo? Certo, se non fosse che a un certo punto il super ospite, travolto da un delirio di onnipotenza, inizierà a spogliarsi fino a rimanere in culotte di pelle ballando tra giurati sconvolti e pubblico in delirio che nel frattempo avrà invaso il teatro.

La regia del video è affidata a LightFish Studio di Torino, team di giovani registi che hanno collaborato con band indie di rilievo come gli Eugenio in Via di Gioia. Il ruolo principale è affidato a Ettore Nicoletti, attore professionista che vanta ruoli e partecipazioni importanti a livello teatrale e cinematografico. Gli altri ruoli di rilievo sono affidati a Mauro Asirelli, attore, insegnante e fondatore della scuola d’improvvisazione teatrale Open Improv ed ad alcuni dei suoi allievi più promettenti. Le riprese del video sono state interamente realizzate nel territorio di Marradi, in particolare nella meravigliosa cornice del Teatro degli Animosi. Preziosissima è stata la collaborazione del Comune di Marradi e dell’Associazione Marradinventa, in particolare della sua rappresentante Enrica Cavina la quale ha coinvolto nel progetto la comunità marradese, che ha risposto con entusiasmo. Fondamentale è stato anche l’aiuto degli amici e dei fans del progetto Francesco e i Passabanda. Alle riprese del video hanno partecipato complessivamente circa 70 comparse.

Il progetto Francesco e i Passabanda nasce ad opera del cantautore ravennate Francesco Malagutti. “Passabanda” nell’ambito dell’elettronica rappresenta un filtro che permette il passaggio di determinate frequenze, piuttosto che altre. Come il filtro da cui prendono il nome, i Passabanda sono identificabili con la “banda” di musicisti che collaborano con Francesco allo scopo di “filtrarne” le idee, concretizzandole e arrangiandole a livello musicale. Con sonorità Pop incline a contaminazioni e sperimentazioni musicali, struttura portante dei brani inediti proposti restano la leggerezza e soprattutto l’autoironia, perchè come dice Francesco: “Sapersi prendere in giro vuol dire aver riflettuto su se stessi almeno una volta”. Oltre ai concerti live, il progetto Francesco e i Passabanda si muove parallelamente sul versante Web. Forte della collaborazione con l’attore/regista Mauro Asirelli, poliedrico artista della realtà di improvvisazione teatrale regionale, con cui Francesco realizza video musicali, e non solo, da oltre dieci anni. 

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