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I Millennium Bug reinterpretano il successo degli Eiffel 65 “Blue (Da Ba Dee)”.
I componenti della band avevano il desiderio di cimentarsi in una cover, partendo da un brano molto distante dal loro sound, per poi vivisezionarlo, riarrangiarlo, stravolgerlo e renderlo proprio.
Così la scelta è ricaduta su “Blue”, che con il suo potente sound anni 90 e la massiccia presenza nella cultura pop anni 2000 ha messo d’accordo tutti.
Per testarlo, la band lo ha eseguito live e, visto lo sconcerto dei presenti, ha capito che era la scelta giusta.
 
I Millennium Bug sono composti da Stefano “Steve” Mannari alla voce, Lorenzo “Palmé” Palmerini e Stefano Sarti alle chitarre, Filippo D’Ercole al Basso e Gabriele “Mohawk” Andreucci alla batteria.
Già amici da anni, nel 2017 decidono di fondare insieme i Millennium Bug come progetto alternative rock / post grunge, traendo ispirazione da artisti come Rage Against The Machine, Stone Sour, Nothing But Thieves e Foo Fighters.
Nei primi anni rafforzano il proprio repertorio, così da eseguire un numero sempre maggiore di live tra Toscana ed Emilia Romagna, fino a partecipare nel 2019 al Concerto del 1 maggio di Capannori, in apertura a ROS, Simone Cristicchi e Cristina d’Avena + Gem Boy.
Il 30 novembre 2019 pubblicano l’EP d’esordio “Start from Scratches” dal quale vengono estratti i singoli “Save Me”, “Push It To The Limit”, “Monsters” e l’ultimissimo “Crave & Desire”.
Grazie alla qualificazione alle finali della 33a Edizione di Sanremo Rock, si esibiscono sul palco del Teatro Ariston di Sanremo ed entrano in contatto con la Management “Sorry Mom!”, con la quale firmano un contratto di collaborazione nel novembre 2020.
Il loro sound fonde riff di chitarra grunge e arpeggi alternative ad una solida sezione ritmica che sostiene linee vocali che “gridano” al mondo come ci si sente ad essere “diversi” in una società che standardizza tutto ed uniforma tutti, rappresentata proprio dallo spartiacque del Millennium Bug e quanto possa essere complesso dover crescere nei primi anni 2000 “sopravvivendo” alla fine del XX secolo.
 

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