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I Ventured Across the Stream è il nome di un progetto musicale alt rock nato dalla fusione di idee di cinque ragazzi cresciuti nell’entroterra del sud, sul confine tra la Campania e la Basilicata.
Il progetto cerca di mettere insieme diverse influenze musicali, al fine di non identificarsi precisamente in alcun genere; tra gli artisti di maggiore ispirazione troviamo gli Alcest, i Sigur ros, Jeff Buckley, i Verdena.
Il nome della band prende spunto dal verso di apertura di Astral Weeks, brano di Van Morrison, e allude all’atto di avventurarsi oltre i propri confini, in territori nuovi, al di là di un fiume che funge da spartiacque tra ciò che si conosce e ciò che è ancora inesplorato. Temi centrale nella produzione artistica della band sono infatti quelli dell’evasione, della rottura degli argini, del movimento.
I brani giocano sul contrasto, che in termini musicali è restituito dall’asprezza delle distorsioni che si scontrano con la dolcezza del timbro vocale, elementi che cercano uno spazio e un modo di coesistere all’interno degli arrangiamenti.

1994″ riflette l’adolescenza dei membri della band e dei loro amici, a cominciare dal titolo, che richiama gli Smashing Pumpkins e la morte di Kurt Cobain; il 1994 è anche l’anno d’uscita di alcuni dei dischi preferiti della band, e, in ultimo, anno in cui alcuni componenti degli I Ventured sono nati. Oggi quei ragazzi si sentono grandi e si guardano indietro, cercando di capire chi sono stati negli ultimi anni e chi sono adesso.
“1994” parla di questa età di mezzo, tra l’essere piccoli e l’essere grandi, del sentirsi pieni di energie ma indecisi su come spenderle, su dove indirizzarle; parla di perdita di equilibrio, di caduta, di quei momenti in cui ci si sente dei vuoti a perdere. In ultimo, parla di solitudine: ci si chiede se esista qualcuno disposto a salvarci, ad esserci anche nelle “fasi no” della vita, a darci un po’ d’ossigeno quando ci sembra di non averne abbastanza per respirare.

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