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Nell’ambito di CremonaMusica International Exhibitions and Festival è stato presentato l’Osservatorio 2022 sul mercato italiano dello strumento musicale promosso da Dismamusica, l’Associazione che rappresenta il settore in Italia. Secondo le stime, il valore complessivo delle vendite di strumenti musicali 2021 si attesta a 408 milioni di euro.
La ricerca, realizzata da Format Research, ha analizzato il settore della produzione/importazione/ingrosso e quello della vendita al consumatore.
È inoltre presente in appendice una stima del mercato generato dalle imprese che operano esclusivamente online, benché si tratti di un settore ancora non totalmente misurabile con criteri statistici e quindi escluso dalla rilevazione vera e propria su cui si basa la ricerca.
In Italia le imprese che producono strumenti musicali sono 1.033 con 2.048 addetti. La stima del valore dei ricavi realizzati in Italia dai produttori e dai distributori intermedi di strumenti ed edizioni musicali nel 2021 è risultata superiore del 6% rispetto a quello che era stato fatto registrare dalle imprese nel corso del 2020.
In Italia le imprese del commercio al dettaglio di strumenti/edizioni musicali sono 824 con 1.815 addetti. La stima delle vendite nel 2021 è risultata pari a 313.368.000 euro con una crescita del 5% rispetto al 2020. La menzionata stima del mercato online porta a ritenere che le dimensioni complessivo del “mercato Italia” si attesti, come detto, a 408 milioni di euro.
Restano incoraggianti le aspettative per la chiusura dell’esercizio 2022, anche se pesano inevitabilmente le incognite legate ad alcune variabili: l’impatto della crisi bellica aperta inEuropa, la crescita dell’inflazione, i continui incrementi di costo delle materie prime, dei trasporti e dell’energia.
«Dopo aver affrontato con grande determinazione e sacrifici una emergenza sanitaria globale e, proprio nella fase di lenta ripresa, ‐ afferma Raffaele Volpe, presidente Dismamusica – ci siamo trovati di fronte a nuove drammatiche sfide che mettono a dura prova la capacità delle imprese di restare sul mercato. Tutto questo si aggiunge alla considerazione che il nostro è un settore ancora piccolo che tenta di crescere avvicinando tutti gli italiani, anche a livello amatoriale, al mondo della pratica musicale quale fattore di crescita umana personale e sociale. Abbiamo superato la pandemia, sono convinto che sapremo superare anche le nuove difficoltà, soprattutto se il comparto dello strumento musicale troverà l’attenzione che merita a livello istituzionale».

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