Di cosa parliamo quando parliamo d’amore? Di un solletico universale da provare prima o poi, della noia nel dover sorseggiare sempre lo stesso brodo, delle stagioni che passano inesorabilmente, della pelle che cambia il suo aspetto trasformando gli amanti in licantropi, ciclopi o cannibali di loro stessi.

In IMMAGINARI, secondo disco di Canarie, si parla di tutto questo, ma soprattutto di possibili finali. La band fondata da Paola Mirabella e Andrea Pulcini torna a due anni di distanza da Tristi Tropici, disco d’esordio targato 2019, con un nuovo album in uscita per l’etichetta romana Porto Records anticipato dal singolo Universo. Una ricca collezione, composta da 16 tracce, che ben si adatta a ogni stato d’animo e periodo dell’anno. IMMAGINARI – prima parte uscirà il 16 aprile con 8 canzoni, la seconda è prevista per l’autunno 2021.

Al centro della prima parte le relazioni sentimentali, primo tassello di una mappa più ampia disegnata per esplorare universali dubbi e paure umane. Rapporti che pian piano si dissolvono e  finiscono congelati o sotto sale. Quadri che d’improvviso si ribellano alla loro staticità per tuffarsi in un’altra dimensione come fulmini a ciel sereno. Ultime occasioni per ricomporre i propri sogni interrotti, o almeno  illudersi di farlo.

IMMAGINARI è un viaggio che incontra e racconta storie diverse, tra l’ansia di dover cambiare, la voglia di trovare un equilibrio, la malinconia di un amore finito, il desiderio di ritrovarsi. I protagonisti fanno bilanci preventivi della loro vita, si interrogano sul tipo di traccia che hanno lasciato, specchiandosi nel mare o negli occhi dell’altro. In molte canzoni spesso la luce è ingannatrice e le ombre dicono la verità. Per dirla con le parole di Vinicius De Moraes: “Se vuoi dare al samba la bellezza hai bisogno di un poco di tristezza. Tristezza che ha sempre la speranza di non essere triste prima o poi”.

Le isole cantate oggi da Canarie sono così: immerse in mari malinconici, tra venti inquieti e nostalgici. Arcipelaghi circondati da onde di pop elegante, che si sommano a sprazzi elettronico-psichedelici, rock ipnotico, ballate acustiche. Stili e generi differenti che vanno dall’alt-folk da camera di Andy Shauf al lo-fi dei Loving, momenti alt-rock più vicini a King Gizzard e Tame Impala che incontrano ballate suadenti alla Richard Hawley.

Ogni canzone è una storia, fatta di immagini evocative e inedite costruite grazie a una scrittura onirica e sospesa che vive di illuminazioni, si muove nel sogno e di  tanto in tanto fa qualche salto nella realtà.

Immaginari di Canarie è un caldo habitat musicale dove perdersi tra sillabe insabbiate e vele trasportare dal mare, sirene dai denti gialli e contorni di coralli. È un luogo dove svestirsi e mostrarsi per come si è davvero senza maschere, in cui trovare e canticchiare felicità grazie alla semplicità del mare e il suo moto perpetuo, che altro non è che un eterno e nuovo inizio. Le isole, specie gli arcipelaghi, sono una metafora perfetta delle relazioni sentimentali. Corpi diversi con una propria indole, in lento e continuo avvicinamento o allontanamento.

L’album, interamente scritto e prodotto da Paola Mirabella e Andrea Pulcini, è stato arricchito dal contributo di Emanuele Triglia al basso e Francesco Aprili alla batteria. I due sono parte integrante della band sin dal tour di TRISTI TROPICI. Parte del materiale di IMMAGINARI è stato registrato al Jedi Sound Studio di Roma da Jesse Germanò che ha curato anche il mix del disco. Il mastering è di Andrea Suriani a cui è stato anche affidato il mix di due brani.

Paola Mirabella nasce a Catania nel 1984. Vive e lavora a Bologna. Honeybird & the birdies è stata la sua prima band che partendo da una matrice world, miscelava sonorità brasiliane, psichedelia tropicale e punk. Il trio ha condiviso il palco con Akron Family, Fatoumata Diawara, Yuck, Jeffrey Lewis, Esben and the Witch, Calibro 35, Paolo Benvegnù, Giovanni Truppi, Frankie hi-nrg e ha suonato in tantissimi festival tra cui Primavera Sound Festival, Ypsygrock e Primo Maggio di Roma. Nel 2010 è uscito il loro primo album Mixing Berries, il cui brano Don’t trust the butcher vieneinserito nella colonna sonora del film di Carlo Mazzacurati La Passione. Lo stesso anno hanno vinto il premio Mai Dire Mei e in quello successivo vengono incoronati come Best Band all’Italia Wave. You Should Reproduce, il loro terzo e ultimo disco, è uscito nel 2012 con la preziosa produzione di Enrico Gabrielli e il mix diTommaso Colliva.

Andrea Pulcini nasce a a San Benedetto del Tronto (AP) nel 1984. Vive e lavora a Bologna. Persian Pelican è il suo progetto musicale, ancora attivo. Grazie ai primi due album These Cats Wear Skirts To Expiate Original Sin e How To Prevent A Cold (2012), inizia a farsi conoscere dal pubblico per il suo songwriting intimista e malinconico. Ad aprile 2016 esce per Bomba Dischi, Malintenti Dischi e Trovarobato, il suo terzo Lp intitolato Sleeping Beauty, che vede la partecipazione di numerosi ospiti tra i quali l’inconfondibile voce del folksinger americano Tom Brosseau. Gli ultimi anni lo vedono protagonista di un’intensa attività live che lo porta a condividere il palco con Quilt, Woods, Rover, Dawn Landes, Iosonouncane, Paolo Benvegnù. Partecipa a numerosi festival nazionali e internazionali tra cui il Primavera Sound Festival, Liverpool Sound City, Mi Ami e Siren Festival.

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