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In Chiaroscuro” è il nuovo disco della band piacentina Kabirya, un disco che vuole porsi come un faro in una coltre di smog industriale per far luce in quella foschia che è l’incertezza della contemporaneità. Per farlo pesca a piene mani da riferimenti storici e citazioni transmediali in una poetica razionale sostenuta da una grande fiducia nell’umanità e nelle sue passioni.

Il disco è fortemente ispirato dalla pellicola “Lo stato delle cose” del 1982 di Wim Wenders e costruito attorno al singolo omonimo ma nelle dieci tracce di cui si compone si prende la libertà di viaggiare in luoghi lontani e di osservare la realtà attraverso lenti e punti di vista differenti. L’album è anche un viaggio fra diverse anime della musica, fra sfumature rock e pop dagli anni 70 ad oggi, tinte elettroniche e musica popolare.

Dalla dimensione urbana di brani come “Nebbia e Piombo” o “Visage Gendarme (La pazzia giustifica i mezzi)” si passa alle pianure di provincia di “Siberia” dei Diaframma, l’unica cover inserita nel disco. Panorami familiari in cui la band ha le sue origini, sicuramente meno scuri ma allo stesso modo gelidi e ostili, luoghi in cui è facile perdere i propri punti cardinali e smarrirsi senza soluzione.

L’ambiguità di persone moralmente smarrite e la loro abilità di disorientarti a loro volta è raccontata in termini diversi nei brani “Von Dutch” e “La voce”. Al contrario i brani “Il silenzio è solo un gioco” e “Sophia” introducono speranza e fiducia in figure quotidianamente rivoluzionarie che sanno opporsi ad un egoismo convenzionale. Un bagliore nella durezza del grigio che si ammorbidisce ulteriormente in “Stanza”, l’unica vera canzone d’amore del disco, un rifugio intimo e sicuro lontano da ogni sentimento artificiale e da ogni commercializzazione.

Kabirya è un power trio originario di Piacenza, autore di un connubio fra sonorità alt-rock stampo 90 – 2000 e influenze elettroniche. Il nome si rifà ai celebri film “Cabiria” di Giovanni Pastrone, con la partecipazione di Gabriele D’Annunzio e a “Le Notti di Cabiria”, diretto da Federico Fellini e vincitore di un Oscar. In entrambe le pellicole Cabiria è il nome della protagonista, un esempio attualissimo di figura femminile che nonostante gli inganni e i soprusi subiti non smette mai di guardare al futuro con speranza e fiducia, dimostrando una forza d’animo e una tenacia impressionanti.
Il loro disco d’esordio In Chiaroscuro è già stato anticipato da due singoli con video, Forse è migliore e Nebbia e Piombo, e da un terzo singolo omonimo.
I Kabirya sono Francesco Tosi, Gabriele Gnecchi e Riccardo Silva.

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