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Il primo re(p), alle origini del rap italico” è il titolo del nuovo libro firmato da Tommaso “Piotta” Zanello, da mercoledì 5 ottobre in libreria e negli store online pubblicato da Il Castello marchio Chinaski Edizioni. Dopo le precedenti esperienze editoriali con Pioggia che cade, vita che scorre del 2006 e Troppo avanti: come sopravvivere al mondo dello spettacolo del 2008, Piotta torna in libreria con un diario personale e generazionaledove, attraverso la sua storia umana e artistica, ripercorre la nascita della cultura Hip-Hop in Italia e della sua carriera.

Un volume ricco di aneddoti e racconti personali. Dal rapporto con i genitori e il fratello recentemente scomparso, all’amicizia con tanti artisti storici del rap capitolino come Colle der Fomento, Cor Veleno, Flaminio Maphia, Ice One e tanti altri. Dalla nascita di una hit come “Supercafone”, ecco che la sua vita cambia e arriva il successo di massa. Quel pezzolo cantavano tutti, lo ballavano tutti e tutti ripetevano i celebri scambi di battute del videoclip tra lui e Valerio Mastandrea. In fondo però in pochi hanno capito che “Il nostro era un hip hop intellettuale declinato a greve, per fare colpo e arrivare alla pancia di tutto e tutti”. Un turbine di situazioni dove non sempre si trova a suo agio come il Festivalbar, ma anche gli amici colleghi come J-Ax che gli disse “Hai spaccato, tu ne farai di strada!”oppure la gratitudine verso Jovanotti.

Una no fiction novel che rivendica la paternità di quel rap italiano, cantato in italiano, che “Per una famiglia media italiana il rap era solo un gioco. Noi ci siamo inventati questa professione in Italia, prima contro le famiglie, poi contro la miopia di molti addetti ai lavori”. Ma l’aneddoto più curioso avvenne a Latina, dove ci fu un battibecco con la mia crew e Neffa basato su motivi inconsistenti, alla presenza di un giovanissimo Tiziano Ferro.

Sullo sfondo lo show-biz con cui l’artista non avrà mai un bel rapporto, solo qualche “sveltina” come racconta nel libro. In particolare con la TV, “Su 100 proposte ricevute ne avrò declinate 90, dai talent ai reality, dalle ospitate alle fiction”. In questa storia c’è anche il cinema: Piotta ricorda infatti che per colpa di una casa discografica un suo brano non finì nella colonna sonora di un film di Matteo Garrone, preferendo un cinepanettone. Suo anche il primo film in assoluto legato all’Hip-Hop italiano, ovvero “Il Segreto del Giaguaro”. Un disastro al botteghino, ma oggi diventato un cult. E poi ancora il cinema con Suburra – La Serie. Non tutti sanno che la sigla della prima stagione, ovvero il fortunato brano “7 Vizi Capitale”, nasce per un film (mai uscito) che avrebbe dovuto sancire il ritorno di Tomas Milian sul grande schermo. E poi il teatro: Piotta ha condiviso il palco prima con l’ex giudice di Mani Pulite Gherardo Colombo in uno spettacolo sulla costituzione, poi con Andrea Camilleri in una rivisitazione del celebre romanzo “Pinocchio”.

La prefazione è affidata ai Manetti Bros., che proprio con Piotta hanno condiviso più di un set e la sincera passione per la musica rap.

PIOTTA, nome d’arte di Tommaso Zanello è un rapper, musicista, produttore e scrittore attivo sin dagli Anni 90 nella scena urban, con una carriera che mescola popolarità, successi di massa e attività di impegno sociale, giornalismo, letteratura e teatro. L’ultimo suo album, “Suburra – Final Season”, è stato la colonna sonora originale dell’omonima serie Netflix, distribuita in oltre 190 paesi del mondo.  

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