Print Friendly, PDF & Email

15 brani che rispecchiano fedelmente il loro pensiero spesso sognante, mutevole ed immaginifico di autori di un certo pop “non – convenzionale”.

Difatti l’album “Interfrenze” è un insieme di brani diversi fra loro per sonorità e generi, stanze sonore per altrettanti quadri sonori.

Cercare di etichettare la loro musica diventa quindi riduttivo, piuttosto è facile definirla sorprendente nelle composizioni e negli arrangiamenti dal sound graffiante.

Nei testi, immagini e scene si alternano come in una commedia teatrale o come in una pellicola cinematografica:

dei, sussurri dal cosmo, pulsazioni adolescenziali, metamorfosi, transizioni, fughe e amori.

Rimescolando il turbine, vengono fuori “interferenze” tra dimensioni differenti dell’essere, portando a galla una miscellanea di suoni e paesaggi sonori, una gamma di possibilità alla quale Hotel Paure attinge frugando nel bagaglio personale dei suoi tre componenti.

Tutto quindi si modella, tutto si mischia, anche le piccole citazioni melodiche e sonore a volte palesi e altre volte celate che vagano nell’universo di Hotel Paure non sfuggono alla loro fucina sonora.

Benvenuti alla reception e accomodatevi quindi al HOTEL PAURE.

Forti di una amicizia trentennale e di varie collaborazioni, Carmine Terracciano e Sergio De Marzo decidono di dar vita nel 2020 ad un progetto musicale che rispecchi il compendio dei loro ascolti, delle loro passioni e delle loro abilità di artigiani musicali.


Ai due si unisce presto Piero D’Anna, abile batterista e compositore, a formare il nucleo della band.


Suoni, storie e atmosfere prendono la forma di melodie, tra il rock e il cantautorale, l’elettronica e la psichedelia, il jazz e il pop.


Share Button