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“Era facile guardare, era facile sognare  Da quel regno lì al sicuro. Ed era tutto irreale, già di corsa anche allora…”. 
Si apre con queste parole “Sul tetto del tram”, per raccontare degli anni della fanciullezza, del periodo in cui il cantautore, abitando di fianco ad una rimessa, aspettava impaziente l’entrata del muso del tram. Immaginava di saltare sul tetto di un vagone, sognando e volando con la fantasia, per poter girare la sua immensa Milano.

Altri tre singoli fanno parte del repertorio attuale del progetto: “E poi pensi”, “Breve viaggio” e “Quanto tempo hai”, tutti pubblicati tra luglio ed agosto e che, entro fine anno, andranno a completare l’album di nove inediti, più tre parlati ed una cover.
Una passione per la musica, quella di Marco Sciarretta, respirata in famiglia ed assorbita grazie anche all’amore per i cantautori dagli anni 60 agli anni 80, di cui risente le influenze e grazie ai quali comincia a suonare la chitarra in diversi gruppi in adolescenza. Per i seguenti 30 anni accompagna la carriera da musicista a quella di gestore di locali di musica dal vivo, avendo così la possibilità di esibirsi con grandi nomi, nazionali ed internazionali, del panorama jazz e folk: Giorgio di Tullio, Barbara Boffelli, Larry Lay, Sergio Bassi, per citarne qualcuno. E proprio con Sergio Bassi, purtroppo scomparso da poco per complicanze da covid, collabora in due album, uno dei quali “Cavallo Pazzo”, andato in tour nel 2008 per tutto il territorio lombardo.
“L’ingrediente che mi fa sentire pronto oggi a proporre mie incisioni è il lungo percorso musicale con grandi artisti. Ho un centinaio di pezzi già pronti, ma non ho mai scritto qualcosa pensando che potesse fare colpo o che diventasse un tormentone”, questa la linea di pensiero di Marco Sciarretta, che fa di lui un artista anticonformista e libero da logiche sistemiche e che oggi, a 48 anni, è pronto a lanciarsi nel mercato discografico, dopo una vita costruita attorno alla musica.

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