MIAMI HORROR: in arrivo il nuovo disco “We Always Had Tomorrow”

‘We Always Had Tomorrow’ segna un toccante ritorno per Miami Horror, il duo guidato dal produttore australiano Benjamin Plant, residente a Los Angeles. Nove anni dopo il loro ultimo album, ‘We Always Had Tomorrow’ rappresenta un profondo risveglio artistico, una sfida ai generi, un concept album che trasporta l’ascoltatore attraverso il tempo e lo spazio, mescolando l’energia ballabile di campioni nostalgici con paesaggi sonori atmosferici.
Ispirato dal fascino di Plant per il cosmo, il nuovo lavoro esplora la condizione umana, l’esistenzialismo e l’interconnessione, un viaggio tra passato e presente che invita a riflettere sul proprio posto nell’universo.
L’album vede Miami Horror collaborare con un entusiasmanti artisti australiani, tra cui Telenova, Alice Ivy, Tim Ayer, Woodes ed il produttore candidato all’ARIA Styalz Fuego, oltre a nomi più internazionali come RAC, Ayoni, Robotaki.
“Questo disco è iniziato nel lontano 2020, un momento di riflessione per l’intera umanità. Allo stesso tempo, stavo anche imparando a suonare il pianoforte. Queste due cose si sono unite al momento giusto, creando l’atmosfera malinconica che volevo in questo album, che ho affrontato un po’ come se fosse il mio ultimo. E, sinceramente, non sai mai quando sarà” afferma Plant.
Questo stato d’animo introspettivo è palpabile in tutto ‘We Always Had Tomorrow’. Durante un’estate a Melbourne, Plant è tornato nel sobborgo verdeggiante in cui è cresciuto, per trovarsi stupito nel vederlo lo stesso di 20 anni fa, ancora uguale. “Volevo catturare quel senso di avventura e scoperta nell’album, lo spirito e la mentalità infantili prima che il mondo ti cambi”.
Nel realizzare ‘We Always Had Tomorrow’, Plant ha riscoperto il suo amore per il campionamento. Abbracciando il crate digging moderno, ha scoperto gemme nascoste di artisti come Errol Stubbs e Smokey Robinson, trasformandole in un suono che è sia futuristico che nostalgico. Insieme a numerosi campioni disco e soul, Plant incorpora dialoghi da frammenti di film, creando una narrazione coesa che trascende le singole tracce. Oltre alle infuenze disco e soul, l’album è pieno di bellezza e malinconia, tra intermezzi testuali e paesaggi sonori che legano insieme i temi tra i vari brani.
Sin dal loro debutto nel 2010 con ‘Illumination’, Miami Horror hanno navigato ed esplorato l’universo sonoro, facendo evolvere il loro suono. “Ci sono stati momenti di ricerca della nostra strada, frastornati dall’importanza dei singoli. Ma, a un certo punto, le piattaforme di streaming hanno cambiato tutto. Ho visto sempre più artisti pubblicare musica, senza che fosse necessario essere di tendenza o in radio. E’ diventato chiaro che era giunto il momento di esplorare questo aspetto” aggiunge Plant.
