Esce il 17 febbraio per peermusic ITALY il nuovo singolo del rapper e produttore sardo Malakay, “Millennium ghetto“, che anticipa l’album d’esordio di prossima uscita.

Attraversato da una “nostalgia” verso i primi anni del nuovo millennio, con un’idea di suono a metà strada tra Kanye West, Pharrell e Ty Dolla Sign, il brano si apre con il discorso che Bill Clinton fece alla fine del 1999, quando si temeva che il “millennium bug” potesse mandare in crash tutti i computer del pianeta scatenando una guerra informatica e un blocco mondiale delle infrastrutture.

Rappresentante della scena rap da più di 10 anni, con Millennium ghetto Malakay ha sviluppato un sound e un immaginario in cui le sonorità elettroniche si fondono con quelle hip hop, “ho iniziato a lavorare sul beat partendo dal sample di un coro africano, volevo qualcosa di etereo che sembrasse quasi sacro, per lavorare sul contrasto con gli altri elementi”.
Le influenze elettroniche e ambient, testimoniante dalle sonorità distorte del ritornello e dall’utilizzo del Talkbox, fanno da tappeto a un flow e a un’interpretazione vicina alla trap, “avevo l’intenzione di creare un sound nuovo” – afferma Malakay – “diverso il più possibile da quello che stavano facendo tutti gli altri”.

A fare da protagonisti nel brano i riferimenti alla cultura pop dei primi anni 2000 che hanno segnato l’immaginario culturale di Malakay come l’uscita di College Dropout, l’album d’esordio di Kanye West o Austin Powers la serie di film parodia delle storie di spionaggio degli anni Sessanta o ancora il riferimento al film del 2007 di Quentin Tarantino e Robert Rodriguez Grindhouse.

“Millennium ghetto” è una fotografia del nostro momento storico, delle paure e delle ansie che viviamo a causa della pandemia a cui fanno da contraltare i riferimenti culturali e le angosce che hanno dominato la fine del vecchio millennio e l’inizio del nuovo.

Ad accompagnare l’uscita del singolo oggi lunedì 14 il primo video monologo pubblicato sul profilo Instagram di Malakay, scritto con il regista del video Claudio Spanu e l’autore Luca Darden, una riflessione sulla potenza creativa del fallimento. “Quando è arrivato il primo lockdown io avevo un album in uscita che è ovviamente stato stoppato e poi cancellato, tutto quello che avevo fatto fino a quel momento era stato inutile e sentivo che quella sensazione fosse condivisa praticamente da tutti” afferma Malakay. Il fallimento si trasforma, così, in un’occasione per scegliere cosa fare della propria vita e capire come fallire il meno possibile.

Malakay, vero nome Andrea Camboni, è un rapper e produttore sardo. Dopo aver rilasciato numerosi brani autoprodotti, nel 2018 si trasferisce a Milano per lavorare meglio alla sua musica. Nel 2019 pubblica VDAYS, un ep di 5 brani distribuito da Universal.

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