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Doro Gjat non può certamente essere considerato un emergente, nonostante il suo nome sia schivo ai radar della musica mainstream. I suoi primi palchi li calca con i Carnicats nella prima decade dopo il 2000 per poi intraprendere, negli anni successivi, una proficua carriera solista che lo porta a pubblicare due album, a salire sul palco del Primo Maggio a Roma, a duettare con Joss Stone e ad affrontare il tema del cambiamento climatico in un brano realizzato assieme al duo Müller&Makaroff dei Gotan Project.

Mondonuovo” è il suo terzo disco, pubblicato da La Grande Onda, l’indipendente romana guidata da Piotta, e distribuito da Altafonte. La partnership, creatasi grazie al prezioso link messo in campo da Giordano Sangiorgi del MEI e da Giuliano Biasin di Esibirsi, da sempre attenti alla musica di Doro, apre una nuova pagina nella carriera del rapper friulano.

“Ho voluto dare una sterzata dopo la pandemia” racconta Doro. “Questo evento epocale che ci ha travolti in questi ultimi due anni mi ha dato la sensazione che fossimo davanti a una svolta vera e propria, a un mondo nuovo, appunto. E volevo che la musica rispecchiasse questa volontà di rinnovarmi, pur restando coerente con il percorso che mi ha portato fino a qui.”

E quest’aria di rinnovamento si percepisce in “Cornici”, il primo brano, nel quale l’invettiva politico-sociale contro il qualunquismo dilagante nell’epoca dei social si appoggia su una strumentale con echi moderni e ammiccanti al sound attuale; “Stelle filanti” è invece un brano dichiaratamente pop mentre “Canna fumaria” e “Tourette” strizzano l’occhio alla trap; In fuga, prodotta da Eiemgei, è un delicato storytelling in cui i protagonisti fanno i conti con delle relazioni non convenzionali; “Girovago”, infine, chiude il disco con un sound e una narrazione fortemente evocativi.

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