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Dopo le esperienze con i Blùmia, con cui pubblica due album, Azzurra Buccoliero dà vita alla sua nuova creatura e al suo progetto solista con Nebüla. “Supernovae” è il suo album di debutto pubblicato da Seahorse Recordings, anticipato dal singolo “I ragazzi di Strudà” e rappresenta una rinascita artistica, una “nuova esigenza”.
É un album di sentimenti, scritto con il cuore, fatto di luci e di ombre, in grado di riportare l’ascoltatore alla sua adolescenza, per poi ricondurlo all’età adulta. Le otto canzoni che compongono il disco ripercorrono svariate epoche della vita dell’artista, ma anche degli esseri umani in generale.
Si parte da Terra.0, il brano in cui Nebula immagina l’uomo che si conduce lentamente da solo verso l’estinzione, un arrogante Icaro che pagherà le conseguenze delle sue azioni. Le sonorità morbide e retrò scivolano in Matador che apre una finestra sul reale e l’attuale problema della violenza sulle donne: tra scale frigie e atmosfere spagnoleggianti, il sangue di una donna è stato versato insieme alla sua dignità. West cittadino riporta l’ascoltatore verso una jungle-urbana carica di suoni blues e assoli “seri” e immagini ironiche che ci riconducono al concetto legato ai vari aspetti dell’animo umano. L’incapacità di poter aiutare qualcuno che si ama e che è lontano da noi miliardi di anni è il tema di Cuore in bacheca, il sound si fa più cupo e dissonante, caratterizzato da frammenti stoppati. Si scivola cullati da una dolce lap steel in LOceano nel letto, una tipica ballad malinconica dal sapore country che parla di un amore sterile. L’album accelera con I ragazzi di Strudà, il singolo di questo album: scenario Uno felliniano ci racconta la storia di questo Paese e la linea sottile fra pazzia e normalità, con suoni post rock e bassi incalzanti. In Il fiore del male c’è la rappresentazione dei rapporti moderni e dell’età adulta condito da dinamiche ondulate più aggressive e in alcuni tratti sussurate. Si chiude con The Fucking World, testo ispirato all omonima serie Netflix “The End of this Fucking World” che ci riporta ai nostri 16 anni, apre una finestra sulla nostra libertà, sul senso di incoscienza totale e insubordinazione agli schemi sociali…” fuggi da chi non ti vuole come sei“… Un classico brano rock anni 90.

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