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“Panorama Sonoro / This Land is my land”, il tour perpetuo di perfomance musicali estemporanee degli Elettronoir in luoghi d’Italia poco conosciuti o dimenticati, arriva alla settima tappa e rende omaggio ad uno degli scorci più suggestivi del mondo: Il Sitè Transitoire, un’opera/istallazione in pietra, creata dall’artista francese Jean-Paul Philippe nel 1993, lungo la Via Leonina, Asciano, Crete Senesi. Un paesaggio lunare, dove l’artista collocò gli oggetti più caratterizzanti di una casa: una sedia per riposarsi, una panca per stendersi, una finestra per ammirare il sole, ogni sera, ogni sera all’ora del tramonto. In questa dimensione lunare, desertica, surreale, gli Elettronoir hanno dedicato un canto libero, essenziale, atavico.

“Panorama Sonoro / This Land is my land” è un progetto di video documenti musicali live, improvvisati al momento, senza post-produzione, ripresi e montati col linguaggio del videoclip con l’obiettivo di trasmettere solo impatto sonoro, ambientale ed emotivo, rigorosamente senza pubblico con l’obiettivo di riportare l’attenzionedel pubblico in luoghi d’Italia poco conosciuti, dimenticati o alterati. Il pubblico, come i precedenti tre video, verrà raggiunto solo dopo con l’uscita dei videoclip sui profili social di Facebook, YouTube e Instagram della band. 

I primi sei video, una perfomance situazionista che si è svolta a Località Bagno Vignoni (Siena) in una vasca termale del 1.500, incastonata dentro un borgo di rara bellezza all’interno della Val d’Orcia (Siena), oggi ridotta a location per aperitivi e ristoranti turistici: un live che racconta la poesia ed i set cinematografici delle opere di Bertolucci, Tarkovskij, i fratelli Taviani, fra tutti. La corsa della persona in collina, nudo e scalzo, con una temperatura di -4 gradi, è stata un’improvvisazione del momento, durante il live. 

Il secondo è “Pozza”, sempre a Località Le Pozze, Bagno Vignoni (SI), ma questa volta sotto il borgo, in particolare sotto la vasca del primo video: lì si trovano altre vasche termali, fino a pochi anni fa, libere piscine per il pubblico. Con le concessioni date agli alberghi del paese sovrastante, sono state ridotte a pozzanghere di acqua fredda. Raccontano nel calcare sedimentato in centinaia e centinaia di anni, forme di vita, insetti, semi e tracce di piante custodite e prigioniere di una lenta sedimentazione.  Il concerto è avvenuto a stretto contatto con le presenze e le memorie conservate fra le rocce formate in epoche lontane, grazie alla caduta costante di acqua solfurea, calda. I prossimi videoclip saranno tra giugno e luglio per riprendere a settembre.

Il terzo video è “Fabbrica”, girato a Località Pienza (SI), all’interno di una fabbrica abbandonata, per raccontare il concetto di industria moderna calata come un meteorite in una realtà rupestre: l’alienazione e l’abbandono, la scommessa persa fra linguaggi contrastanti. Il set completo è durato 50 minuti circa, il video proposto è un estratto di 3 minuti e 40 di musica originale.

“Cripta” è stata la quarta tappa: in questa clip, girata in Località Abbadia San Salvatore (SI), la band racconta della cripta longobarda dalla quale si erge un’intera abbazia, luogo di passeggio distratto per pochi casuali turisti. Un volume a forma di crocifisso, perimetrato da trentadue colonne ognuna diversa, ognuna con il proprio stile. L’austerità dell’eleganza, il raccoglimento laico e contemplativo, come un caleidoscopio, come la psichedelia. Una leggera sovrapposizione di luci e echi. Il set completo è durato 45 minuti circa, il video proposto è un estratto di musica originale.

Il quinto video è girato alla Riserva Naturale Duna Feniglia (Grosseto): una spiaggia dentro una riserva naturale, un luogo di villeggiatura d’élite. Uno spazio che racconta di un pittore, che nel tentativo disperato di recuperare alcune tele trafugate, rincorse dalla spiaggia la nave diretta in Spagna che le trasportava. La leggenda narra che non riuscendo nell’impresa, si accasciò ‘lasciandosi finire’. Così morì Michelangelo Merisi detto Il Caravaggio’”. Il set completo è durato 50 minuti circa. Il video proposto è un estratto di musica originale.

La sesta tappa di questo tour online è all’interno della Casa Museo Guttuso a Bagheria (Palermo) ed è dedicato alle opere di dell’artista bagherese, che sembrano rompere il silenzio di un’apparente decadenza. Opere di un pittore visionario, di un pittore del popolo, di una vera e propria pop star italiana, celebrata, ambita, esportata come esempio di pittura neorealista e pop, Guttuso è stato un confidente del sentimento profondo di una terra, di un tempo, di un taglio visivo unico ed irripetibile. Sfrontato, eccessivo, realista, psichedelico.

“Come Woody Guthrie (This Land Is My Land), – raccontano gli Elettronoir – durante gli anni della depressione economica USA, girava per strada con la chitarra arrivando ovunque per suonare le sue poesie di protesta ed amore, così noi abbiamo intrapreso questo viaggio per contribuire con la nostra produzione a mettere sotto i riflettori ambienti da rivitalizzare attraverso sonorizzazioni ambientali, uniche ed irripetibili.

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