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Pur attraversando un periodo difficile come la pandemia, gli Organochlorados sono riusciti a mantenere un certo ritmo di lavoro e negli ultimi anni hanno prodotto una serie di singoli. Di conseguenza, sono arrivati gli album “Efeito Residual” e “Saudade da Razão”. Inoltre, la band ha anche continuato a pubblicare video. Sembrava giunto il momento di prendersi una pausa per ricaricare le batterie, ma Organochlorados ci ha sorpreso annunciando qualcosa di nuovo nel primo trimestre del 2023. È la nuova canzone “Take Me Down“, originariamente scritta in inglese.

Oltre a trasmettere le proprie canzoni, i componenti contano decine di interviste per radio e programmi, articoli pubblicati e note, partecipazioni a festival internazionali online, alcune trasmesse in diretta. Allo stesso tempo, i contenuti musicali distribuiti sui servizi di streaming e video sono stati costantemente ampliati. L’inclusione di brani in un numero considerevole di playlist, molte delle quali internazionali, è diventata frequente. Tutto ciò ha incoraggiato i musicisti della band a scommettere sull’esperienza con il singolo Take Me Down, che ha colpito i servizi musicali il 17 marzo.

Anche se non è la prima volta che la band registra un brano in un’altra lingua, avendo già nel proprio curriculum un brano in inglese e uno in spagnolo, questa volta i musicisti Organochlorados intendono espandere ulteriormente questa portata transfrontaliera, e in questo senso “Take Me Down” rivela una strategia progettata per introdurre e posizionare un pubblico internazionale di nicchia. “Siamo consapevoli che la forma autogestita e indipendente è qualcosa di modesto, in quanto non ha le risorse di case discografiche, case di produzione o major, ma nonostante ciò, abbiamo deciso di osare in questa iniziativa”, sottolinea André G.

Conosciuto per le radici che crescono nel terreno fertile del post-punk e per l’elaborazione di molteplici vibrazioni nel genere rock, in “Take Me Down” Organochlorados incorpora sfumature di timbri di chitarra e trame di chitarra classica e pianoforte. Secondo Artur W, la costruzione musicale che sono stati in grado di elaborare “ha portato a un’atmosfera malinconica, con un sottile tocco di sfida che cresce in modo coinvolgente fino a raggiungere un climax d’addio pieno di dolore e sollievo, con cenni a il progressivo e l’hard rock”. Il batterista Joir Rocha afferma di aver apprezzato molto il risultato finale e ritiene che “gli arrangiamenti strumentali abbiano cercato di creare uno sfondo per la poesia che segna i testi, rafforzandone la natura drammatica”.

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