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Chiusa una porta si apre un portone, recita il famoso saggio. Si può dire che in maniera simile il secondo album dei PINDAR, “Backgammon Vol.2 – Il lungo addio”, chiude definitivamente la “porta” aperta con il debut album, “Backgammon Vol.1 – La vita e il vento”, scrivendo l’epilogo di una storia che, canzone dopo canzone, un disco dopo l’altro, si risolve come un film attualissimo di cui siamo protagonisti tutti noi, spalancando infine il “portone” dell’universo sonoro di questo formidabile duo pugliese verso il futuro. Con eleganza e spirito bohémien, tra atmosfere decadenti e intimi momenti di romanticismo, i PINDAR combinano come sempre generi variegati e differenti, tra new wave e cantautorato, kraut rock e pop d’autore, musica elettronica internazionale e musica tipicamente italiana, creando composizioni dall’appeal futuristico, suggestive e personali.

Brano per brano, il secondo lavoro dei PINDAR coinvolge sin da subito con il groove pulsante del sound elettronico ma costringe anche a riflettere con i testi poetici sublimati dalle melodie malinconiche. Si parla di solitudine, anzi, di solitudini al plurale, che spesso si incrociano e si sfiorano nelle metropoli moderne; si parla della frenesia anestetizzante della quotidianità e del futuro sempre più oscuro, sempre più traballante, sempre più distante e incerto; si parla inevitabilmente d’amore e di come, nonostante tutto, questo sentimento sia l’unica arma contro la diffidenza e l’individualismo che ci circondano; si parla delle volte in cui inevitabilmente si deve imparare a lasciar andare il passato e saper dire “addio” per poter andare avanti.

“Backgammon Vol.2 – Il lungo addio” esce su etichetta Putsch Records.

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