“Preghiera” è il nuovo singolo della cantautrice modenese Alice Sacchi, un’ode laica dedicata ad ogni forma di amore fisico, un azzardo fra erotismo e spiritualità. In questo racconto di una sensazione un piacere travolgente inonda gli amanti cristallizzando il tempo. 
Il brano parla, senza malizia o provocazione, di sessualità ed erotismo, riconoscendo al corpo un carattere spirituale e sacro che si esprime attraverso lo stesso piacere: un sentimento di “beatitudine” che due amanti sperimentano nell’incontro. L’unione dei loro corpi diventa così essa stessa la “Preghiera”, non una richiesta o un atto di devozione, ma un modo concreto per esprimere la propria gratitudine.
La chitarra in accordatura aperta è lo strumento che sostiene il brano, su di essa Alice ha sperimentato sulla sua voce e su inserti di piano con campionature ed effetti, alla ricerca di un effetto corale che rimandasse alla musica sacra e ad un senso di sospensione e pathos. La voce di Alice nel ritornello si sdoppia e sotto al cantato si percepiscono le stesse parole che, sussurrate, si ripetono come un un mantra.

Questo singolo arriva dopo l’esordio con l’autoironica “Il Caffè” ed è parte di una serie di brani a cui Alice sta lavorando con gli arrangiamenti di Ludovico Banali e la produzione di Simone Laurino. All’arrangiamento di “Preghiera” ha contribuito anche il cantautore Cesare Augusto Giorgini. Questi brani confluiranno nel suo EP d’esordio in uscita a inizio 2022.

Alice Sacchi è una cantautrice modenese, attualmente di stanza a Bologna, laureata in musicoterapia e in canto jazz, due percorsi che hanno dato alla sua voce estensione e delicatezza, per colpire e curare, strappare e ricucire. Nelle proprie canzoni affronta diverse tematiche tutte riconducibili a un percorso di scoperta interiore, un viaggio che passa attraverso il conflitto tra il concetto di amore e quello di morte, una ricerca che parte dal corpo e riporta al corpo, fra sacralità e sessualità.
Le composizioni indagano così la necessità di scavare nella propria interiorità, con ferocia e tenerezza, per ricondurci al centro, spogliarci e ritrovarci. Concetti universali e senza tempo letti con una particolare attenzione alle dinamiche della contemporaneità, uno sguardo al passato ma con i piedi ben piantati nel presente. In modo simile l’impasto sonoro parte da una base cantautorale acustica al quale aggiunge una trama elettrica ed elettronica avvicinandosi ad una sonorità moderna.