RIVAL CONSOLES: ‘Landscape From Memory’

Rival Consoles è stato contemporaneamente in primo piano e sullo sfondo della musica elettronica dalla fine degli anni 2000, suonando di fronte a 10.000 fan al Drumsheds o registrando il tutto esaurito alla Barbican Hall di Londra, pubblicando una vasta collezione di album scolpiti da synth che esplorano una miriade di stili diversi, ma sempre con l’emozione umana come stella polare. Produttore e musicista inglese, Ryan Lee West crea musica elettronica sperimentale e coinvolgente al punto da far sembrare umani i sintetizzatori.
In arrivo il 4 luglio ‘Landscape From Memory’ è il frutto di un frustrante anno di riposo per l’artista. Avendo trascorso l’ultimo decennio a produrre e scrivere ogni giorno, disinnamorarsi della creatività ha significato un rallentamento dell’orologio che lo fa ticchettare, una sensazione di essere inghiottito da una forza elementare. Tuttavia, il tempo libero ha creato lo spazio per il disco più rinvigorente ad oggi per Rival Consoles.
In parte cucito da un album di ritagli di frammenti audio scartati, ‘Landscape From Memory’ ha richiesto un certo grado di apertura e vulnerabilità nel suo assemblaggio, coinvolgendo il passato, il presente ed il futuro e costringendo West ad uscire dalla sua zona di comfort, avendo trovato l’ispirazione da fonti nuove e sconosciute, a partire dal lasciare il suo studio di Hackney, un ambiente che ha improvvisamente percepito come troppo chiuso e controllato. ‘Landscape From Memory’ è un diario di viaggio di creatività in movimento, una raccolta di cartoline da ogni dove e un album definito dalla sua irrequietezza.
La title-track è diventata il brano che ha fatto “sentire a West una reazione emotiva dopo un lungo periodo di apatia”, chiudendo il disco in modo trascendentale, in un sogno febbrile di synth euforici ed energici. ‘Catherine’ è dedicato alla compagna e scava nella memoria del producer di Londra: “Di recente mi sono imbattuto in questo schizzo di un’idea melodica che ho creato molti anni fa. Il titolo prende il nome dalla persona che mi ha fatto capire in quel momento che questa idea aveva qualcosa di speciale a cui si doveva tornare.” afferma West. Allo stesso modo, ‘Known Shape’ gioca con una pista da ballo ultraterrena, fondendo un ritmo di batteria lento a un paesaggio sonoro nervoso. Alcuni momenti salienti del disco si possono trovare nascosti nei suoi angoli più strani e selvaggi, dal synth dal suono spezzato che scorre come un fiume in piena di ‘2 Forms’ al rimbalzo scomposto di ‘In A Trance’. “Ricordo di averlo realizzato in una stanza d’albergo di New York, iniziando a lavorarci mentre Robert era al telefono e io ero solo fastidioso sullo sfondo” ricorda West a proposito di uno dei brani realizzati in tour.
Dopo che lo studio di Hackney gli è sembrato improvvisamente un ambiente troppo controllato, Rival Consoles ha cambiato rotta e, in tal senso, ‘Landscape From Memory’ è il diario di viaggio di una creatività in movimento, una raccolta di cartoline da ogni dove e un album definito dalla sua irrequietezza, dove beatitudine e terrore si contendono il predominio in modo udibile. Si può percepire questo tiro alla fune nel ritmo radioso di ‘Nocturne’ o nelle calde note di pianoforte che si scontrano con il crunch percussivo di ‘If Not Now’.
In ‘In Reverse’ melodie impalpabili si stratificano per creare un arazzo di parti di chitarra, mentre ‘Gaivotas’ nasce in una residenza al Patch Point, locale di Lisbona e contrappone synth estremamente digitali con una chitarra acustica economica, ma che serpeggia con ritmo e densità.
Crescendo, West di dedicava spesso ai materiali presenti nella terra dei suoi genitori, nella piccola città di Syston, fuori Leicester, piantando chiodi nel legno e “segando roba”, cosa che accese in lui una gran curiosità per la costruzione e per i materiali sin dall’infanzia. Ben presto trovò la sua strada nella musica, prima con la chitarra e poi con la produzione digitale alla De Montfort University di Leicester.
Primo artista firmato da Erased Tapes, nel 2007, Rival Consoles debutta nel 2009 con ‘IO’. Artista multidisciplinare, è sempre stato appassionato di immagini e della loro relazione con la musica.