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Fuori dal 4 maggio “Alba in quarantena”, la quarta suggestione musicale dell’eclettico S.C.I.O.. L’artista ha sfruttato questi mesi per creare tanta musica che ha deciso di pubblicare come piccole perle una dopo l’altra.

Le suggestioni musicali di S.C.I.O. nascono da riflessioni sulla realtà che lo circonda, ma in particolare “Alba in quarantena” si differenzia molto dai precedenti lavori. Questo è il primo brano a non essere suonato esclusivamente con il basso. Tutte le altre suggestioni musicali avevano questa particolare: essere suonato esclusivamente con un basso processato tramite effetti di chitarra.

“Alba in quarantena” si apre con una brevissima parentisi di pianoforte che contraddistingue il risveglio prima di varcare la soglia dello spazio onirico musicale dell’artista. I tasti del pianoforte continuano a tessere un tappeto melodico mentre arpeggi di basso intrecciano suoni elettronici simulando il corto circuito dei pensieri. All’improvviso subentra una distorsione che smorza l’atmosfera. E’ il tempo di pensare a reagire e non di abbattersi. L’assolo di chitarra richiama la forza ed il coraggio, nulla è perso…ormai è l’alba a dirci che abbiamo sempre la possibilità per un nuovo inizio!

Per questo brano S.C.I.O. ha collaborato con Paolo Dallatana, bravissimo chitarrista e amico d’infanzia dell’artista. “Solo l’amicizia è riuscita a spezzare il mio concept di “one man band only basssound””, commenta S.C.I.O.

“Alba in quarantena” racconta come estrema maestria come l’artista ha vissuto il primo lockdown del 2020. “La canzone è stata concepita nelle notti del lock down di marzo 2020 o meglio nelle ultime ore di quelle notti. Penso non fossi il solo in quel periodo a soffrire d’insonnia. Io come tutti stavo sperimentando l’isolamento sociale ed ogni attimo era un vortice di speranza… ma anche un abissodipaura;uncompletosmarrimento!”

La copertina del brano è stata creata appositamente da Luigi Colonna, mentre la produzione del brano è affidata a Totaloneproduction di Alessandro Zaccheroni.

S.C.I.O. è Stefano Scioni, ha 43 anni e ha trovato la sua fonte di salvezza nella musica. La sua avventura nella musica è iniziata a 14 anni quando per la prima volta ha preso un basso in mano e con i suoi amici ha messo su una band di musica rock.

Una storia come quella di tanti altri. Un po’ di esercitazioni in garage, poi gavetta nei locali della città e infine opportunità più importanti. Stefano e i suoi amici formavano gli UDE e nel loro percorso hanno avuto la fortuna di suonare molto e aprire anche concerti di un certo rilievo. Infatti gli UDE hanno suonato in apertura agli SCISMA di Paolo Benvegnù.

Gli UDE non sono stato l’unico gruppo di Stefano. L’artista ha militato per un po’ in band grunge e noise. La vita però è strana e non sempre va come previsto. Una serie di situazione private hannoportatol’artistaametteredapartelamusica,masisache la musica non può stare in silenzio a lungo.

Nel 2020 la musica torna prepotentemente nella vita di Stefano, gli tende la mano e lo aiuta a risorgere dalle ceneri, come una fenice. Nasce così S.C.I.O e il suo “Discorsi Distorti”.

“Discorsi Distorti” è l’inisieme dei discorsi in musica di S.C.I.O., una serie di “suggestioni musicali”. Il 2021 si apre con la pubblicazione di due brani “32Dicembre2020” e “Blame the colours”. L’artista è in gran fermento e ad aprile pubblica la sua terza suggesione musicale: “Psicoconfini”. Il mese seguente esce con un quarto brano “Alba in quarantena”.

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